Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo è tornata l’ora legale in Italia, regime che rimarrà in vigore per sette mesi sino al ritorno di quella solare nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2017.
Si tratta di uno strumento che, come osserva Terna –la società che gestisce la rete elettrica nazionale– permetterà di risparmiare un consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora, pari al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie.
In che modo? Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico circa 18,63 centesimi di euro al lordo delle imposte, Terna stima per il 2017 un risparmio economico dovuto all’ora legale pari a 104 milioni di euro.
Valori che si amplificano naturalmente assumendo una prospettiva temporale più ampia: dal 2004 al 2016 il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale risulta ammontare a 7 miliardi e 975 milioni di kilowattora (equivalente al consumo annuale di energia elettrica in Sardegna), con un risparmio economico per i cittadini di oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro.
