E’ stato invitato anche il CoSviG, rappresentato dal Direttore Generale Sergio Chiacchella e dal consulente architetto Maurizio Ori, al Forum della Partecipazione, organizzato, In concomitanza con il G7 Italy della Cultura di Firenze, da ICOMOS–Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti. L’organizzazione non governativa nel suo ruolo consultivo dell’UNESCO, insieme agli altri organismi preposti, l’ICCROM (Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali) e l’UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), riunisce il 30 e il 31 marzo nel complesso della SS. Annunziata a Firenze esperti, sindaci, amministrazioni, associazioni di tutela e società civile per l’implementazione dell’Obiettivo delle Nazioni Unite del 2030 sulle Città Sostenibili e le Comunità locali. I rappresentanti di CoSviG sono chiamati ad evidenziare come Il territorio geotermico sia riconosciuto non soltanto dalla Regione Toscana «un‘eccellenza per promuovere la sostenibilità». Non solo, l’Architetto Ori illustrerà il «Progetto Radicondoli, come modello per le aree Metallifere».
Interverranno circa 130 esperti nazionali e internazionali più sindaci e amministratori che daranno vita all’evento straordinario che svolge in parallelo al G7 della Cultura, dedicato alle iniziative volte a rafforzare la partecipazione, la resilienza e l’empowerment. Gli invitati, a cui sarà affidato il compito di aumentare la consapevolezza e partecipazione, si riuniranno attorno ad 8 «tavoli tecnici» con l’obiettivo di allargare le conoscenze e gli scambi, conoscersi, formalizzare impegni e azioni programmatiche, identificare casi studio sulle migliori pratiche. Da ogni tavolo emergerà un riassunto propositivo e operativo dei contenuti della discussione che sarà inserito nel documento finale, definito «Carta della Partecipazione di Firenze», in seguito pubblicata sul sito UNESCO. La discussione non dovrà affrontare disquisizioni teoriche ma puntare alla realizzazione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e vertere per ciascuno degli argomenti sulle linee guida del Forum che sarà introdotto da Fabrizio Guarducci Presidente dell’Istituto Internazionale Lorenzo de Medici. Maurizio di Stefano Presidente Emerito dell’ICOMOS Italia presenterà gli atti della Conferenza Mondiale ICOMOS, tenutasi a Firenze nel 2014. Luigi Fusco Girard vice presidente vicario di ICOMOS Italia spiegherà il ruolo dell’ICOMOS e gli indicatori per l’implementazione della agenda 2030. Lo storico Franco Cardini terrà la Lectio Magistralis: Dal declino della modernità a nuovi modelli comunitari. Pietro Laureano presidente di ICOMOS Italia modererà la tavola rotonda internazionale a cui parteciperanno: Toshiyuki Kono, vice presidente mondiale di ICOMOS, Stefano De Caro, Presidente ICCROM, Franco Bernabè, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Sofia Avgerinou Kolonias, del direttivo internazionale ICOMOS e presidente della task force ICOMOS sullo Sviluppo sostenibile, Suay Aksoy, Presidente ICOM, Samir Abdulac, presidente del gruppo di lavoro ICOMOS per la protezione del Patrimonio in Siria e Iraq, a Francesco Bandarin Direttore Generale della Cultura UNESCO.
Saranno presenti le più importanti organizzazioni e associazioni di tutela italiane tra cui WWF, SlowFood, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, UNISG Università Scienze gastronomiche di Pollenzo, la Società Italiana di Nutrizione Umana. Sarà varata una carta della partecipazione e firmati accordi tra gli organismi allo scopo di coordinare azioni di tutela. La diffusione dei risultati ottenuti, sarà articolata in particolare in previsione della prima revisione tematica delle Nazioni Unite degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs-Sustainable Development Goals) dell’11 luglio 2018.
La scelta del complesso della SS. Annunziata ha un alto valore simbolico: spazio sacro e culla della creazione. Sintesi della spiritualità e l’identità di Firenze è un concentrato di tutto il Rinascimento fiorentino i cui artisti, tra cui Leonardo, Michelangelo, Andrea del Sarto, Pontormo, Giambologna, la fecero loro sede realizzandovi capolavori. Custodita dai Servi di Maria, che la fondarono nel 1250, è l’esempio nei secoli di come la comunità realizza e preserva la città.