Home Cosvig La rivolta per l’energia verde Rossi accusa, Roma ci ripensa

La rivolta per l’energia verde Rossi accusa, Roma ci ripensa

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Il governatore della Toscana invita a ribellarsi contro il decreto rinnovabili

Fonte: Corriere Fiorentino

Autore: Cla.B.

 

Il presidente della Regione, Enrico Rossi, invita tutti «a ribellarsi» contro il decreto con cui il governo taglia gli incentivi alla green economy. Il governatore attacca frontalmente la decisione del ministro Paolo Romani: «Gli effetti possono essere devastanti. Dobbiamo far sentire la nostra protesta e la nostra indignazione per una misura dietro la quale ci sono le lobby del nucleare, del gas e del petrolio». Rossi fa i nomi – «Eni, Enel e Edison» – per poi lanciare un appello «a istituzioni, forze sociali, imprenditoriali, sindacali e di categoria» per la mobilitazione. «Con una legge che cancella misure approvate solo sette mesi fa, diamo l’idea di essere uno Stato inaffidabile» dice il governatore, che poi continua: «Come dice lo stesso ministro Prestigiacomo sarà bene che il governo ci ripensi, e presto», avverte Rossi. E il ripensamento arriva prontamente. Dice il premier Berlusconi: le aziende non devono «nutrire timori ingiustificati», perché «entro poche settimane il governo stabilirà il nuovo quadro di incentivi».
Impegno ribadito dal Pdl toscano, che dopo aver bollato le parole di Rossi come «solita polemica antigovernativa», spiega: «Alla luce di un confronto con molte aziende del settore, abbiamo chiesto e ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico l’impegno affinché entro poche settimane venga varato un nuovo decreto che chiarirà e definirà l’intera materia», firmato Massimo Parisi, coordinatore regionale del Pdl, e Riccardo Migliori, vice. Il Pd chiede invece di cambiare radicalmente il decreto. E le aziende continuano a lanciare allarmi: «Se non cambiano il testo, saremo costretti ad abbandonare l’Italia. Oltre 1.300 lavoratori perderanno il posto», dice l’ingegner Ricci, direttore della Power One Italia, multinazionale americana con uno stabilimento a Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo. Solo tre giorni fa, la Easy Green aveva messo in discussione l’affitto del ramo d’azienda della Isi di Scandicci (370 lavoratori), per la produzione di pannelli solari, e chiesto tempo «per verificare le nuove condizioni».

Secondo una stima di Cna, in Toscana ci sono dalle 13 alle 14 mila imprese artigiane nel settore delle energie rinnovabili, una stima per difetto; i lavoratori, sempre secondo l’associazione, sono circa ventimila. «Abbiamo denunciato l’inaccettabilità del provvedimento e i rischi che ne derivavano prima ancora che fosse stato licenziato dal governo – attacca Alessio Gramolati segretario generale della Cgil Toscana – e oggi diciamo che è arrivato il tempo della mobilitazione per evitare il disastro, in gioco c’è molto più di un settore importante. Non si spegne il sole per decreto».