Dopo il periodo 2004-2014, in cui gli investimenti europei in rinnovabili sono aumentati del 150%, nel corso del 2015 si è registrata per la prima volta una battuta di arresto. I motivi sono diversi e probabilmente legati ad alcune modifiche apportate nei quadri normativi di alcuni stati membri; inoltre, la crisi economica ha diminuito la domanda di energia con conseguente eccesso di produzione di energia elettrica e diminuzione dei prezzi.
Ora però è necessario invertire questa tendenza. Infatti, il calo di nuovi investimenti può costituire una minaccia per gli obiettivi 2030, anno in cui si dovrebbe raggiungere quota 27% di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma, come aumentare la diffusione delle energie rinnovabili in Europa da qui al 2030?
La Commissione europea ha cercato di rispondere a questa domande tramite un nuovo studio che esplora le diverse possibilità di incrementare gli investimenti per aumentare la capacità installata. Oltre ad offrire un’analisi delle diverse fonti possibili, private e pubbliche, e dei diversi meccanismi di investimento, diretti o indiretti, illustra alcune realizzazioni in ambito UE offrendoli come casi studio.
In particolare si esaminano le diverse tipologie di misure finanziarie, dai prestiti a basso costo o garantiti fino alle esenzioni fiscali e agli appalti verdi, che hanno ottenuto buoni risultati in alcuni paesi dell’Unione.