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Fotovoltaico, legge con meno vincoli proposta dalla Regione

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Varta dal consiglio regionale della Toscana la proposta di legge regionale sul fotovoltaico. Ora la parola passa all’aula, che si pronuncerà sull’ok definitivo al testo.

Fonte: Il Tirreno

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PIOMBINO. Licenziata la proposta di legge regionale sul fotovoltaico. Il testo, modificato dalle commissioni Agricoltura, Ambiente e Sviluppo economico, regolamenta l’installazione degli impianti fotovoltaici sul territorio. La proposta di delibera, avanzata inizialmente per frenare speculazioni e il dilagare di impianti nei terreni agricoli, appare depotenziata dopo la traduzione in legge delle commissioni. Ora la parola passa all’aula, che si pronuncerà sull’ok definitivo al testo.
Il provvedimento, tuttavia, rischia di essere vanificato dal decreto Romani che snatura il sistema degli incentivi.
La legge intende disciplinare l’installazione degli impianti fotovoltaici, tramite l’individuazione delle aree idonee per ospitare i pannelli. Gli impianti non potranno sorgere in siti Unesco, aree protette, di interesse culturale e paesaggistico, a pericolosità idraulica e nelle aree agricole Dop, Doc, Docg e Igp. Viene lasciato uno spiraglio ai privati nelle aree agricole per gli impianti sotto 1 Mw, a patto che gli imprenditori diano vita a società di scopo con gli agricoltori, proprietari del terreno. In ogni caso gli impianti occuperanno solo una minima parte di terreno.
La mappatura delle aree idonee, messa a punto dalla Regione, potrà cambiare entro 90 giorni. Le Province avranno questo tempo per presentare proposte di perimetrazione di zone comprese in “coni visivi e panoramici”, zone agricole di pregio paesaggistico e culturale. Al tempo stesso le Province potranno presentare proposte di modifica in porzioni di terreno dove i pannelli non sarebbero consentiti, anche in aree agricole Dop e Igp.
Che succede ai progetti già avviati? La pdl ha pensato anche a questo con l’applicazione di una norma transitoria ad hoc. Gli impianti di potenza superiore a 1 Mw potranno essere completati solo a patto che abbiano già superato la verifica di assoggettabilità alla Via. Per gli impianti più piccoli basterà avere incassato pareri ambientali prescritti. La proposta introduce novità importanti, applicabili da subito, per gli impianti a singhiozzo. Il condominio fotovoltaico, già sperimentato in Val di Cornia, è un esempio. Le direttive regionali impongono che ogni impianto dovrà distare almeno 200 metri da un altro.

Ma il rischio che il lavoro delle commissioni sia gettato alle ortiche è alto. Mentre in Regione si fissavano i paletti per il riordino delle installazioni, il governo lavorava a un decreto che può colpire a morte il settore del fotovoltaico. «Se il decreto del ministeriale andrà in porto così – spiega il presidente della commissione Ambiente, Vincenzo Ceccarelli – non ci sarà più il problema di dove fare gli impianti». Il decreto congela al 31 maggio il conto energia, varato ad agosto, imponendo una sforbiciata netta agli incentivi. Scelta contestata ieri dal presidente della Regione Enrico Rossi, che ha chiesto la marcia indietro di Romani. «E’una scelta sbagliata nel metodo e nel merito – spiega – si mettono in crisi famiglie e imprese che hanno investito, si affossa un sistema innovativo».