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Agricoltura, Toscana: Allevatori: ultimo appello per il sit in

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Domani a Roma la manifestazione per consegnare al ministro le richieste contro le predazioni di pecore da lupi e ibridi

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Gli allevatori a Roma. Al loro fianco i sindaci a difesa dei territori, della pastorizia, del turismo, dell’economia casearia e dell’indotto. Domani centinaia di allevatori del centro e sud Italia saranno in piazza della Repubblica, dalle 9,30, per un sit in. L’idea è quella di sostenere il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti e la conferenza Stato Regioni dove si porta in approvazione per la seconda volta il piano che contiene 22 misure per salvaguardare la specie lupo in purezza, ma con un occhio anche agli allevamenti ovini, in ginocchio dalle continue predazioni di lupi e ibridi.

Il sit in, a cui hanno dato la loro adesione allevatori di Grosseto, Siena, Arezzo, Livorno, Siena, Viterbo, Roma, e poi allevatori pugliesi e piemontesi, è l’ultimo atto di una serie di manifestazioni, assemblee, richieste, proteste che durano da anni e anni, da quando – sostengono gli allevatori – le politiche governative e regionali, in linea con quelle europee, hanno permesso che branchi di lupi scorrazzassero liberamente attorno e dentro agli ovili, hanno permesso che si riproducessero lupi e incroci, pericolosissimi predatori che hanno falcidiato migliaia di capi ovini. Paradossalmente, poi – proseguono gli allevatori – invece di togliere i lupi e gli ibridi dai pascoli, si sono chiuse le pecore in recinti senza possibilità di pascolo aperto, sono state infestate le campagne di cani da guardiania pericolosi per passanti e automobilisti, si è limitato il risarcimento a 15.000 euro in tre anni. Il risultato è che i branchi di lupi sono passati da una settantina a più di cento, gli ibridi sono diventati stanziali attorno a case e città, le pecore diminuiscono a vista d’occhio, il latte scarseggia, le aziende chiudono, i pastori che hanno tenuto per secoli in ordine il territorio scompaiono. Sordi a tutto ciò, adesso governo e Regioni portano all’approvazione un piano che continua, prima di tutto, a salvaguardare il lupo, ritenuto non più in via di estinzione.

Quel piano contiene però anche qualche misura per proteggere i pastori, i quali vogliono partire di qui, anche se il piano non li soddisfa. Per presentare il problema al ministro, stavolta la palla è partita di sindaci. L’ha lanciata Magliano in Toscana, con la vicesindaca Mirella Pastorelli che è anche assessora alle predazioni, e da Magliano è stato dato il via a un comitato a cui hanno aderito altri sindaci e tantissimi allevatori.

«Ringraziamo questi sindaci – commenta Virgilio Manini, allevatore di Saturnia – perché, appunto, la novità di questa manifestazione è che si siano mosse proprio le istituzioni. I sindaci, infatti, manifesteranno per le predazioni, ma anche per tutto lo scenario che ne consegue: disagi per il turismo dovuti ai cani da guardiania, preoccupazione per la filiera casearia in calo e in crisi. Mi meraviglio che gli allevatori che non saranno in piazza non abbiamo compreso tutto questo. Non andare coi sindaci il prossimo 23 febbraio a Roma, è perdere un’opportunità. Voglio anche dire che stavolta gli allevatori non hanno etichette politiche o sindacali. In piazza ci saranno tutti quelli che credono nel loro lavoro e nei loro territori».