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La geotermia toscana per coltivare il “supercibo” degli Aztechi

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Accordo tra Enel Green Power e Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche per realizzare un impianto pilota destinato alla produzione di alga spirulina utilizzando la geotermia. Un investimento congiunto di 200 mila euro

Fonte: Enel Green Power

Autore: Enel Green Power

Utilizzare il vapore della terra per coltivare quello che Maya e Aztechi chiamavano il “cibo degli dei”. Accade nel distretto geotermico della Toscana (Italia) grazie ad un accordo tra e Enel Green Power e Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche (CoSviG) che raccoglie in un unico progetto tradizione, imprenditoria locale e innovazione.

La geotermia è in grado di coprire più del 27% del fabbisogno elettrico toscano, riscalda oltre 10.000 utenze domestiche dell’area e fornisce calore a 30 ettari di serre, a caseifici e ad altre attività agricole locali. Ora diventa anche frontiera innovativa a servizio di nutrizione e farmaceutica grazie a un progetto per la coltivazione dell’alga spirulina.

Il 13 gennaio, a Larderello, abbiamo siglato con il CoSviG un “Accordo di collaborazione per l’attività di sperimentazione sulla risorsa geotermica applicata alla coltivazione di alghe”: le due parti stanzieranno 100mila euro a testa per la realizzazione di un impianto pilota, che sorgerà a fianco della centrale geotermica di Chiusdino (Si), per la produzione di alga spirulina attraverso l’utilizzo della geotermia.

L’accordo avrà durata di un anno e prevede la costruzione di una serra in cui sarà coltivata alga spirulina utilizzando sia il calore geotermico che la CO2 carbon free, prodotta dal processo di produzione geotermico e sostitutiva di emissioni naturali, utile nel favorire l’attività di coltura delle alghe. 

“L’alga spirulina fa parte dei cosiddetti “supercibi”: incredibilmente ricca di proteine, ha proprietà antibiotiche e antivirali ed è tra le più potenti fonti di nutrienti a disposizione a disposizione dell’uomo.”

Già conosciuta nell’antichità, la spirulina è una micro-alga naturale originaria dell’America centrale e dell’Africa centrale che attualmente viene coltivata in speciali fattorie acquatiche soprattutto nelle regioni subtropicali.

A curare la sperimentazione, insieme a Enel Green Power e CoSviG, saranno il Dipartimento di scienze produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze, che attraverso una start up dell’Incubatore Universitario di Sesto Fiorentino curerà lo sviluppo degli inoculi e la formazione del personale impiegato nell’impianto, e il CNR per quanto riguarda la parte di monitoraggio e la caratterizzazione delle colture.

L’impianto pilota di Chiusdino sarà pronto per l’inizio della primavera, dopodiché comincerà l’attività di coltivazione delle alghe: al termine dei 12 mesi saranno valutati i risultati della sperimentazione e sarà valutata la convenienza, economica ed ambientale, dell’utilizzo del calore e della CO2 geotermica per la coltivazione delle alghe.

L’obiettivo, in caso di esito positivo, è di favorire l’avvio di questo tipo di attività su larga scala in tutti i territori geotermici della Toscana con benefici per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’occupazione.