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Sviluppo e Turismo: Nasce Apa: l’Amiata pronta a ripartire

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Imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti insieme in un’associazione per rilanciare il territorio

Fonte: Il Tirreno Online

Autore: Fiora Bonelli

In Amiata grossetana è nata l’Apa, libera associazione di imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti del Monte Amiata. L’atto di nascita è dello scorso dicembre e l’iniziativa è venuta fuori da un’idea, covata da oltre un anno, di Guido Mililotti, geometra arcidossino, che si è messo in testa che questo è il momento di far uscire l’Amiata dal torpore e che il risveglio sarà possibile solo se tutti quanti contribuiranno a svegliare la bella addormentata.

L’associazione è guidata dal presidente Luciano Bindi, fra i più noti commercianti dell’Amiata e il consiglio è formato da Riccardo Imbasciati notissimo ristorare e albergatore di Castel del Piano, da Stefano Martini di Santa Fiora, imprenditore nel mondo del legno e da Pino Russo, gestore del complesso alberghiero Faggio Rosso.

«Siamo nati – spiegano – per promuovere gli scopi e le finalità turistiche ambientali del nostro territorio, per far crescere il nostro tessuto sociale con un salto di qualità nei settori agricolo, artigianale commerciale, industriale e culturale, per stimolare enti pubblici e privati per una efficace collaborazione alla ricerca di soluzioni per gli atavici problemi dell’economia amiatina».

«Abbiamo già incontrato i sindaci di Seggiano Gianpiero Secco, di Castel del Piano Claudio Franci, di Arcidosso Jacopo Marini – spiga Mililotti – e tutti hanno valutato la nostra una buona idea. A breve abbiamo in animo di incontrare Federico Balocchi sindaco di Santa Fiora».

L’idea di Apa è quella di fare promozione del territorio e per questo è in allestimento un portale web che stanno creando veri professionisti del mestiere.

«Lo scopo prioritario – incalza Mililotti – è di dare un incremento all’economia amiatina, di stimolare gli enti pubblici a usare meno burocrazia e a accorciare i tempi. Poi c’è la parte relativa ai nostri prodotti tipici che vorremmo esportare. Far conoscere la montagna significa poter esportare anche i nostri prodotti. Ma per poter fare questo bisogna ricreare una mentalità, quella dello stare insieme, perché progetti del genere non li può fare un singolo, ma una collettività di imprenditori, commercianti, artigiani col supporto del pubblico».

Adesso bisogna far sì che l’associazione diventi più corposa, perché per ora sono poco più di 12 i soci e occorre allargare la platea. «L’idea che stiamo portando avanti – spiega Marisa Fazzi che con Mililotti fa da comunicatrice dell’associazione – è molto bene accolta. Sono già molti, infatti, coloro che ci dicono che va a riempire un vuoto e che già altri ci stavano pensando. Segno che gli scopi di valorizzazione e promozione della montagna sono davvero sentiti. Oltre tutto la crisi ha ridimensionato molto gli umori e dunque c’è bisogno di uno scossone che rimetta in moto questa macchina Amiata che ha tanto da offrire: dall’ambiente ai prodotti, al turismo equestre, naturalistico, termale, enogastronomico».

Il primo passo ufficiale ci sarà sabato 4 febbraio, alle 16, quando nella sede dell’associazione in via Isidoro Maggi

4 ad Arcidosso si riuniranno i soci per discutere e dare il via al portale web da cui si attendono ricadute positive e costruttive. «Si attendono nuove adesioni – chiude Mililotti – che sono certo arriveranno perché è nell’animo di tutti fare marketing per questo splendido angolo di Toscana».