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Geotermia, Estero: Dal petrolio alle rinnovabili: anche l’Arabia Saudita punta sulla geotermia

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Il direttore generale dell’IRENA: «È tra le forme di energia più stabili, affidabili e convenienti»

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Si è concluso ad Abu Dhabi l’appuntamento con il World Future Energy Summit (WFES), uno dei più influenti appuntamenti al mondo nel promuovere energie rinnovabili ed efficienza energetica, giunto quest’anno alla sua decima edizione.

All’interno della kermesse il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid Al Falih, ha annunciato che il Paese petrolifero lancerà nelle prossime settimane un piano di investimenti da 30-50 miliardi di dollari in grado di aggiungere 10 GW di fonti rinnovabili al mix energetico del Paese.

La geotermia assume un ruolo importante in questo scenario, con le aree vulcaniche nell’ovest dell’Arabia che già hanno mostrato buone possibilità per lo sviluppo di questa risorsa; i primi studi sulla presenza di aree geotermiche in Arabia risalgono però al 1980, e il governo ha deciso così di incoraggiare una nuova campagna di ricerche e prospezioni al fine di ottenere un quadro più aggiornato e realistico delle potenzialità geotermiche nel Paese.

Potenzialità che stanno destando un sempre maggiore interesse a livello internazione, almeno secondo Adnan Z. Amin, direttore generale dell’International Renewable Energy Agency (IRENA), ente organizzatore dell’evento: «Vediamo i decisori politici più attenti alla geotermia –ha dichiarato–, tra le forme di energia più stabili, affidabili e convenienti». Per aumentarne diffusione e impieghi, la stessa IRENA durante la Cop21 di Parigi ha lanciato la GGA (Global Geothermal Alliance) (si veda QUI,ndr), il cui scopo è quello di raggiungere un aumento del 500% della capacità installata a livello globale per la produzione di elettricità da geotermia, e un +200% in riferimento all’impiego di energia termica entro il 2030.