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Per Kyoto club, un 2050 di solo rinnovabili è più che possibile

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E’ possibile, come hanno già proposto alcuni governi arrivare al 2050 con la copertura del 100% della domanda energetica o elettrica da fonti rinnovabili?

Fonte: Greenreport.it

Autore: Greenreport.it

Per Kyoto club, che oggi ha organizzato il convegno "100% Rinnovabili. La sfida per le energie verdi entro il 2050", per celebrare il VI anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, non ci sono dubbi: la strada giusta è questa per contrastare i cambiamenti climatici in atto e l’insicurezza connessa agli approvvigionamenti energetici.

Del resto i segnali positivi in non mancano: da due anni si investe più in energie rinnovabili che in fonti fossili e nel 2009 in Europa e negli Stati Uniti la potenza installata di rinnovabili elettriche è stata maggiore rispetto alle fonti tradizionali.«In Europa il 100% di copertura della domanda elettrica con le rinnovabili si potrà articolare nella creazione di milioni di punti di generazione distribuiti e nella realizzazione di una forte rete di interconnessione capace di trasferire energia dai parchi eolici off-shore dai mari del Nord e dalle centrali solari del Sahara- ha dichiarato Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club- Si dovrà assistere ad una forte riduzione dell’intensità elettrica accompagnata però da un aumento della domanda per nuove applicazioni nei trasporti e nell’edilizia».

«In prima approssimazione possiamo ipotizzare una richiesta al 2050 poco superiore all’attuale. In Italia- ha aggiunto Silvestrini- il fabbisogno elettrico potrà assestarsi sui 330-350 TWh/anno» e poi il direttore di Kyoto club ha spiegato che la domanda di elettricità nel nostro Paese potrà essere soddisfatta per circa un terzo dagli impianti idroelettrici, eolici, geotermici e a biomassa, un quarto dalle importazioni di elettricità verde, prevalentemente dall’Africa. Il resto, il 40-45%, dall’energia solare, prevalentemente con tecnologie fotovoltaiche.

Ma per raggiungere questi obiettivi è necessario un cambio di marcia come ha sollecitato Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club: «anche l’Italia dia priorità al cambiamento di modello di sviluppo economico, ormai non più sostenibile, e riconosca la centralità della sostenibilità ambientale e della qualità dei territori, non solo per salvare il pianeta, ma anche per dare competitività economica ai territori stessi, sfruttando l’economia della conoscenza».

Per rendere operativa la rivoluzione energetica c’è necessità di operare su più fronti, come sull’ammodernamento delle reti, la ricerca, le corrette normative e gli incentivi più adeguati allo sviluppo delle tecnologie, ma il punto di partenza lo suggerisce Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club: «bisogna uscire da una serie di luoghi comuni che riguardano i costi delle rinnovabili e il loro peso sulle bollette energetiche. Grazie ad un’operazione trasparenza degli oneri sulla bolletta si dimostrerebbe che i costi più gravosi non sono quelli legati alle rinnovabili. Questi pesano infatti meno della metà del totale degli oneri di sistema: nel 2010 circa 2,7 miliardi su un totale di oltre 5,8 miliardi di euro. Si potrebbero così risparmiare oltre 3 miliardi di euro l’anno da subito liberando le nostre bollette elettriche da oneri che risultano invece del tutto impropri» ha concluso Ferrante.