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Geotermia/ Progetti di matrimonio con l’industria del petrolio

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Sfruttare acqua calda estratta insieme ad oro nero o gas

Fonte: Virgilio Notizie

Autore: TM News

Durante l’estrazione di petrolio e gas si producono anche grandi quantità di acqua, che provenendo dal sottosuolo (a volte da profondità di alcune migliaia di metri) è di regola calda. Quest’acqua è oggi considerata uno scarto di produzione e quasi sempre direttamente reimmessa nel sottosuolo, ma potrebbe anche essere sfruttata per la produzione di energia elettrica, con le tecniche geotermiche.

Secondo il Dipartimento dell’energia (DOE) degli Stati Uniti l’abbinamento tra la produzione di energia geotermica a quella di idrocarburi (petrolio e gas) è tecnicamente quasi sempre possibile. Occorre dunque studiare il potenziale delle risorse geotermiche così sfruttabili e i possibili modi per ridurne i costi e aumentarne la produttività.

Due uffici del DOE, quello per le fonti fossili e quello per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, uniranno le loro forze per condurre questi studi nel Rocky Mountain Oilfield Testing Center (RMOTC), nello Wyoming (Ovest degli Stati Uniti). Un’area di ricerca specializzata nella sperimentazione delle tecnologie emergenti, sia di combustibili fossili, sia di fonti rinnovabili.

All’interno di questa zona, in un’area petrolifera chiamata Naval Petroleum Reserve n.3 (NPR-3), è stato avviato nel 2009 il primo progetto di integrazione tra energia geotermica e produzione petrolifera. Da due diversi pozzi si ricavano ogni giorno, oltre al petrolio, oltre 11 milioni di litri d’acqua ad una temperatura compresa tra 88 e 99 gradi centigradi. Temperature che sono adeguate alla generazione elettrica con i più avanzati impianti geotermici a ciclo binario. E infatti nell’ambito della sperimentazione è stato installato un generatore da 250 kW che ha già prodotto oltre 1,9 milioni di kWh.

In generale, il DOE considera l’energia geotermica come una risorsa significativa per il futuro mix energetico nazionale: in tutto, tramite il Geothermal Technologies Program, finanzia 17 progetti di ricerca e sviluppo. Lo scopo è arrivare nel 2020 a una potenza installata nel USA di 3.000 MW, sufficienti per soddisfare il fabbisogno di 2,4 milioni di abitazioni.