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Agricoltura toscana: 2016 un anno difficile

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“Un’annata in chiaroscuro, ma con nuove e straordinarie opportunità per un’agricoltura toscana che resta centrale”

Fonte: Coldiretti Toscana

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E’ questo il giudizio di sintesi di Coldiretti toscana sul 2016 che volge alla fine. Un anno difficile per le campagne toscane segnate da prezzi all’origine in calo per alcune produzioni come grano tenero e duro, latte ovino e bovino, anche se quest’ultimo in netta ripresa  ed altre, come carne bovina, vino ed olio, con prezzi che hanno tenuto, ma con quantità prodotte in calo, soprattutto per l’”oro” verde. Segnali di nuove opportunità vengono dalle norme introdotte sulla origine obbligatoria in etichetta per latte e derivati e più di recente per la pasta. Altro elemento positivo un significativo alleggerimento della pressione fiscale che ha liberato risorse per investimenti per rendere competitivo il settore. Riuniti a Firenze i vertici di Coldiretti Toscana; l’occasione il Consiglio direttivo per fare il punto della situazione delle attività svolte, delle progettualità in essere e dei risultati ottenuti dall’Organizzazione durante l’anno che sta per concludersi. 

“Se vogliano segnare una data punto di svolta questa è il 15 settembre 2015, Giornata nazionale dell’Agricoltura, organizzata da Coldiretti ad Expo, da cui è partito il percorso realizzato dalla nostra Organizzazione e lungo il quale è stato possibile inanellare una serie di risultati per le  imprese agricole– esordisce Tulio Marcelli presidente di Coldiretti Toscana –. Dal taglio dell’Irap e dell’Imu agricola, nella Legge di Stabilità 2016,  al Collegato Agricolo 2016 che introduce elementi di semplificazione burocratica; dall’obbligo di indicare l’origine in etichetta per il latte UHT ed i prodotti lattiero-caseari, all’approvazione delle legge contro il caporalato, al Testo Unico sul vino; dal via libera, proprio in questi giorni, all’indicazione  dell’origine in etichetta del grano utilizzato la pasta, fino alla legge di Bilancio 2017 che ha eliminato l’Irpef agricola, aumentando la quattordicesima ai pensionati coltivatori e varato la decontribuzione per i giovani imprenditori agricoli under 40. Provvedimenti – continua Marcelli – che vanno nella direzione di eliminare inutili pratiche burocratiche e di tutelare il Made in Italy, oltre a sgravare le nostre aziende da pesanti oneri fiscali ridando competitività al settore”.

“Diverse sono, comunque, le questioni aperte su cui Coldiretti sta lavorando, come l’insostenibile situazione dei danni arrecati dalla fauna selvatica e dai predatori.  – sottolinea Antonio De Concilio Direttore di Coldiretti Toscana – Son problematiche che trovano ulteriore esasperazione anche perché le aspettative sulla ripresa dalla crisi che ha duramente colpito l’Europa e l’Italia negli ultimi anni, sono rimaste parzialmente disattese anche nel 2016. Così come le altre economie regionali, anche quella toscana continua a risentire degli effetti della recessione”.  La situazione congiunturale nel settore agricolo presenta una condizione di stagnazione, che a fine 2016 dovrebbe far registrare una contrazione della PLV di circa il 4%. “Nonostante ciò, l’agricoltura resta un settore di punta dell’economia regionale – continua De Concilio – svolgendo funzioni di ordine economico, ma anche ambientale e sociale, garantendo un presidio costante sul territorio e la salvaguardia ambientale, ostacolando la disgregazione delle comunità rurali e favorendo la coesione sociale. Anche sul piano strettamente economico, il valore aggiunto a valle della filiera diviene straordinario, se si pensa al solo valore di esportazioni come quella vinicola con cui si superano i 900 milioni di euro”. L’agricoltura toscana presenta una marcata diversificazione produttiva, con un punto di forza nell’eccellenza qualitativa dei prodotti. Secondo gli ultimi dati il 5% della SAU è interessata da produzioni biologiche, mentre le produzioni con denominazione di origine interessano circa il 10% del totale. Nel complesso il valore della produzione agricola regionale nel 2016 dovrebbe attestarsi intorno ai 2.600 milioni di euro, rispetto agli oltre 2.700 del 2015 . La composizione della PLV Agricola vede al vertice il floro-vivaismo 29% con 754 milioni di euro, seguito dagli allevamenti 22% con 572 milioni di euro, poi i seminativi 20% con 520 milioni di euro, il vino 15% con 390 milioni di euro, l’olio 4% con 104 milioni di euro e le altre attività 10% con 260 milioni di euro. Le proiezioni in termini occupazionali dovrebbero far segnare un +5% circa dopo l’exploit del 2015 con un + 10,8%.

Il 2017 vedrà Coldiretti impegnata nell’espansione del progetto di Campagna Amica, una rete di vendita diretta che nella sola Toscana ha toccato il tetto dei 364.000 acquisti da parte dei cittadini, presso i 75 mercati presenti sul territorio regionale.