Oro colato sul fronte occupazionale che potrebbe arrivare (udite, udite), proprio da quella fabbrica che, un anno e mezzo fa ha trasformato Saline (e la Valdicecina) in un deserto industriale, dando il benservito a 114 lavoratori. Sì, Smith Bits dovrebbe dare il via a nuove assunzioni attraverso un’agenzia interinale a partire dal prossimo gennaio. Richiamando al lavoro nello stabilimento che produce scalpelli per le trivellazioni anche qualche tuta blu spedita a casa dopo quell’estenuante vertenza. Il motivo? Un carico di lavoro eccessivo sulle spalle dei dipendenti, effetto diretto del trasferimento dello stabilimento Usa di Ponca City verso la base di Houston. Dunque, i 78 dipendenti risparmiati dal licenziamento stanno già facendo gli straordinari e, nella fabbrica, sono rientrate anche alcune linee produttive che la multinazionale a stelle e strisce Schlumberger aveva cancellato dai programmi di lavoro dello stabilimento di via Traversa.
«VOGLIO vederci chiaro – dice il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni – chiederò un incontro urgente con l’amministratore delegato Giuseppe Muzzi per capire le nuove strategie dell’azienda per lo stabilimento di Saline. Non posso certo escludere, partendo da un aumento del carico di lavoro, che la fabbrica riparta dopo le festività natalizie con un organico diverso. Contratti interinali, perché in sostanza di questo stiamo parlando, ma che potrebbero darci un segnale di ripresa. Mentre le «montagne russe» alle quali ci ha abituati il mercato del petrolio dovrebbero arrivare ad una stabilizzazione entro la prossima primavera. Almeno così dicono gli esperti. Ed anche questo è un altro aspetto che giocherà tutto a favore di Smith. Voglio incontrare Muzzi il prima possibile – aggiunge il sindaco Martignoni – perché è fondamentale riaprire quel dialogo interrotto per il bene della Valdicecina e dei suoi lavoratori». Ed il primo cittadino di Pomarance lancia lo sguardo anche oltre, spingendosi fino alla costa dove Solvay è pronta a buttarsi nuovamente nella mischia grazie ad un piano di rilancio da 115 milioni di euro. «In ballo ci sono 80 posti di lavoro – sottolinea il sindaco Martignoni – Solvay si ricordi che utilizza le nostre preziose risorse, come l’acqua ed il sale. Mi auguro che le assunzioni riguardino anche la Valdicecina, e se il nostro territorio non dovesse vedere neppure l’ombra di una ricaduta occupazionale, stavolta metteremo l’azienda alle strette».