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Condizioni di vita, toscani più soddisfatti della media

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I toscani nel 2016 si dichiarano in media più soddisfatti delle proprie condizioni di vita, sia rispetto al 2015, sia rispetto alla media dei cittadini italiani.

Fonte: Toscana-Notizie

Autore: Toscana-Notizie

A dirlo sono gli ultimi dati Istat rielaborati in chiave regionale dal Settore statistica della Regione Toscana. Gli aspetti presi in considerazione sono cinque: situazione economica, salute, relazioni familiari, relazioni amicali e tempo libero, e la percezione del rischio di criminalità.

Nel 2016 la soddisfazione per la vita sono nel complesso, espressa in una scala di punteggio tra 0 e 10, passa da 6,8 del 2015 a 7,1 del 2016, un livello leggermente superiore rispetto alla tendenza del Paese (che passa da 6,8 del 2015 a 7,0 del 2016). Un piccolo primato visto che negli ultimi anni la soddifazione espressa dai toscani aveva eguagliato la media nazionale.
La percentuale di toscani molto o abbastanza soddisfatti per la situazione economica nel 2016 è del 52,7%. La soddisfazione per la salute è dell’81,7%, per le relazioni familiari 90,6%, per le relazioni amicali 84,3% e per il tempo libero 68,6%.

Negli ultimi anni, l’andamento per i cinque aspetti rilevati mostra una soddisfazione dei toscani medio-alta rispetto al complesso degli italiani, anche se nel 2016 si ha una diminuzione, rispetto al 2015, su aspetti come salute e tempo libero. Sono alcuni dei dati dell’indagine campionaria Istat "Aspetti della vita quotidiana – anno 2016" divulgati oggi (comunicato stampa "La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita – anno 2016"  e banca dati I.stat).

La Toscana si colloca nel 2016 tra il valore minimo (6,6%) della Campania e quello massimo (7,6%) del Trentino Alto Adige, con le regioni del Mezzogiorno mediamente meno soddisfatte rispetto alle altre regioni italiane.

La percentuale di famiglie toscane che ritengono molto o abbastanza presente il rischio criminalità nella zona in cui vivono è stimata 36,5% nel 2016 con un leggero aumento rispetto al 2015 (35,0%) in controtendenza rispetto all’intero Paese dove è pari a 38,9% in lieve diminuzione rispetto al 2015 (41,1%) e all’andamento degli ultimi anni.

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