L’assessore all’ambiente, Federica Fratoni, ha portato all’esame dell’ultima seduta di giunta l’informativa generale che poi sarà inviata al Consiglio regionale per il consueto iter. Il lavoro avviato prevede di avere il nuovo Piano prima della pausa estiva 2017.
"Stiamo proseguendo nel percorso intrapreso per il miglioramento della qualità dell’aria, in coerenza con la firma del protocollo d’intesa con il Ministero dell’ Ambiente e Anci, l’istituzione del tavolo di coordinamento con i Comuni, con il supporto tecnico di Arpat, Asl e Consorzio Lamma, e la predisposizione dei nuovi PAC da parte delle amministrazioni comunali, con misure più idonee e stringenti – ha detto l’assessore Fratoni – In questo contesto si colloca l’avvio del procedimento per il nuovo Piano regionale che, partendo da una fotografia della situazione esistente e in considerazione degli obbiettivi da raggiungere, detta le linee da mettere in campo per la lotta al PM 10, il mantenimento di una buona qualità dell’aria, il miglioramento del quadro conoscitivo e l’educazione ambientale.
Se è vero, infatti, che l’impegno e la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali è fondamentale, occorre sottolineare anche che nessun intervento è efficace se non parte dalla consapevolezza e conoscenza dei singoli cittadini, che deve aggiungersi a quella delle amministrazioni e delle imprese".
Quadro conoscitivo
Il quadro delle emissioni in atmosfera delle sostanze inquinanti mostra una continua diminuzione delle diverse pressioni, a conferma anche degli effetti prodotti dagli interventi attuati in questi ultimi anni a livello regionale e locale.
Tuttavia, dalle analisi sui livelli di qualità dell’aria e sul loro andamento fino al 2015, continuano a sussistere alcune criticità, riferite ai livelli di concentrazione del PM10 (materiale particolato fine), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3).
PM10 – Le cause principali dell’inquinamento da PM10 sono: la combustione delle biomasse dovuta ad abbruciamenti all’aperto dei residui vegetali e soprattutto il riscaldamento domestico con legna in caminetti e stufe; le emissioni dal settore industriale e dal settore agricolo e il traffico; infine il particolato emesso dai veicoli diesel che rappresenta quello con il più alto indice di morbosità per la salute umana.
Biossido di azoto (NO2) – La principale sorgente sono le emissioni dei veicoli diesel. Recenti studi hanno evidenziato l’incidenza delle nuove tecnologie di abbattimento delle polveri sottili per i veicoli diesel che, a fronte di questa performance ambientale sul PM10, presentano minori emissioni di monossido di azoto NO, ma maggiori livelli di emissione di biossido di azoto NO2.
Ozono – Vista la peculiarità dell’inquinante che ha natura totalmente secondaria e si forma in atmosfera in presenza di forte irraggiamento solare a partire da precursori che sostanzialmente coincidono con quelli per il PM10, le azioni di mitigazione coincidono con quelle previste per la riduzione del particolato di origine secondaria.
Obiettivi generali
1 – Portare a zero la percentuale di popolazione esposta ai superamrnti oltre i valori limite di biossido di azoto e Pm10 entro il 2020. 2 – Ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo. Valore obiettivo significa che non ha un valore limite (oggetto di sanzioni). L’ozono è infatti un inquinante totalmente secondario che si forma in atmosfera in condizioni climatiche favorevoli (il forte irraggiamento solare) e quindi non ha caratteristiche che permettono di individuare misure capaci di controllarlo. 3 – Mantenere una buona qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinamenti siano stabilmente al di sotto dei valori limite 4 – Aggiornare e miglioare il quadro conoscitivo che è fondamentale per le azioni di miglioramento della qualità dell’aria.
Le linee di intervento
Si parte dalla "lotta al PM10"
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Coordinamento, monitoraggio e supporto all’attuazione dei Piani di Azione Comunale (PAC). La legge regionale prevede un maggior coinvolgimento dei Comuni per ridurre le emissioni. Il PRQA rappresenta la cornice nella quale si inquadrano interventi che rientrano nell’ ambito di azione dei PAC, ovvero il riscaldamento domestico e gli abbruciamenti in genere, il traffico locale e l’educazione ambientale.
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Azioni di mitigazione delle emissioni derivanti dal settore industriale, dall’agricoltura e dalle grandi infrastrutture. Saranno attivati particolari accordi con i diversi settori produttivi regionali e le associazioni di categoria per attivare azioni mirate. In particolare, per il settore agricolo, saranno ricercati accordi con le associazioni di categoria finalizzati a diffondere e promuovere anche in Toscana buone pratiche agricole per il contenimento delle emissioni di ammoniaca dal settore zootecnico secondo quanto previsto dall’Accordo di programma firmato nel Bacino Padano nel 2013. Per le grandi infrastrutture, si porrà particolare attenzione a favorire, l’utilizzo della banchina elettrificata Sgarallino del porto di Livorno da parte delle flotte di navi, in particolare quelle da crociera; il contenimento dei limiti di velocità in prossimità dei centri urbani critici per la qualità dell’aria; lo sviluppo della rete di ricarica dei veicoli elettrici, non solo a livello comunale ma anche per la viabilità extracomunale; oltre al completamento del sistema tramviario fiorentino.
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Educazione ambientale. Una buona qualità dell’aria si costruisce non solo attraverso interventi che incidono sui principali fattori di inquinamento (riscaldamento domestico, mobilità, attività produttive e agricoltura) ma soprattutto attraverso iniziative volte a incidere sui comportamenti presenti e futuri dei cittadini. Azioni rivolte al mantenimento della buona qualità dell’aria Il PRQA conterrà indicazioni a tutti i Comuni affinchè nei propri atti di programmazione e pianificazione sia tutelata la risorsa aria .
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Miglioramento del quadro conoscitivo. Il PRQA prevederà ulteriori azioni di rafforzamento del quadro conoscitivo attraverso attività di studio e di ricerca.