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L’Italia, grazie alla Toscana, è prima in Europa e terza nel mondo per la produzione geotermoelettrica

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Questi i dati del Rapporto Statistico 2009 sulla geotermia pubblicati dal Gse che prendono in esame il periodo che va dal 1999 al 2009

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Il Gestore dei servizi energetici (GSE) ha appena pubblicato il rapporto statitisco 2009 sulla produzione geotermoelettrica redatto dall’Unità Statistiche.

Il rapporto “Geotermoelettrico – Rapporto Statistico 2009”, illustra l’impiego della fonte geotermica nella produzione di energia elettrica attraverso dati statistici di numerosità, potenza e produzione degli impianti geotermoelettrici in Italia, in Europa e nel resto del mondo.

I dati di produzione, potenza e numero degli impianti geotermoelettrici su cui sono state effettuate le elaborazioni statistiche, sono di fonte Terna, mentre i dati per i confronti internazionali derivano dalla IEA (International Energy Agency).

Da questo rapporto si evidenzia che il parco geotermoelettrico italiano, localizzato tutto nella regione Toscana e principalmente in Provincia di Pisa, ha registrato nel decennio considerato (dal 1999 al 2009) un aumento di potenza (cresciuta al tasso medio annuo dell’1,7%) e di produzione (cresciuta del 2%) a parità di numero d’impianti.

Nel 2009 si è registrato un incremento di un’unità nel numero degli impianti e di 26 MW di potenza; nello stesso anno la potenza media unitaria del parco impianti installato in Italia si attesta sui 23 MW.

Il 71,9% degli impianti (23 di 32) si collocano tra 10 e 20 MW e hanno, in media, una potenza pari a 16,7 MW; il 18,8% è tra 20 e 100 MW con potenza media pari a 37,7 MW; infine, il 6,3% degli impianti è al di sotto dei 10 MW, con taglia media di 7 MW.

Dagli impianti con potenza compresa tra 10 e 20 MW deriva il 48,3% della produzione e la produzione media è pari a 112,1 GWh. Mentre dagli impianti con potenza installata compresa tra 20 e 100 MW deriva il 33,3% di produzione; dagli impianti di potenza inferiore ai 10 MW l’1,4% e da quelli superiori a 100MW, il rimanente 17% .

Nella carta tematica che descrive la distribuzione degli impianti geotermoelettrici in Toscana, il primato spetta alla Provincia di Pisa dove si trova il 47% degli impianti, una potenza installata e una produzione pari al 54% del totale. Le Province di Siena e Grosseto rappresentano rispettivamente il 28% e il 25% dei 32 impianti totali, ciascuna il 23% dei 737 MW totali installati ed infine il 22% e il 23% dei 5,3 TWh prodotti.

Lo studio non considera i nuovi impianti recentemente attivati, a Radicondoli (20 MW) e a Chiusdino (altri 20 MW), entrambe in Provincia di Siena, che fanno arrivare a 35 le centrali geotermiche toscane, per una potenza totale di 728 MW.

Analizzando qual è stato il contributo della fonte geotermica alla produzione totale rinnovabile del paese, si rileva una certa variabilità nel decennio considerato, passando dall’8,5% del 1999 al massimo di 11,6% del 2007 per poi scendere al minimo del 7,7% del 2009.

Più costante è stato il contributo alla produzione totale che si colloca nella fascia tra l’1,6 e l’1,8%.

La fonte geotermica – si legge nel rapporto- è peraltro caratterizzata da una costante disponibilità nell’intero anno, tanto che gli impianti geotermoelettrici presentano utilizzazioni medie storiche a piena potenza intorno alle 7500 ore.

Nel panorama mondiale nel 2009 l’Italia è quarta sia per incidenza sulla produzione rinnovabile (7,7%) sia per l’incidenza sulla produzione lorda totale (1,8%). Il primato in termini di produzione totale spetta agli Stati Uniti con 16,5 TWh e in base a questo parametro l’Italia con 5,4 TWh si attesta al 3° posto. In Islanda la produzione totale, tutta rinnovabile, è coperta per il 27,0% dalla produzione geotermoelettrica.

Nel bacino dell’Unione Europea a 15 la produzione geotermoelettrica è stata pari a 5.545 GWh nel 2009 grazie a soli quattro paesi: tra questi l’Italia è al primo posto con i suoi 5.3 TWh, mentre nell’ordine Portogallo, Germania e Austria hanno produzioni di entità limitata.

Il rapporto del Gse riporta anche quali e quanti sono stati gli incentivi e i servizi erogati dal Gestore a favore degli impianti geotermoelettrici, che si riassumono in Certificati Verdi (CV), CIP6 e Ritiro Dedicato (RID).

Nel 2009 più della metà della produzione geotermoelettrica ha potuto usufruire di una qualche forma d’incentivazione, e solo il ricorso al servizio di ritiro dedicato può essere considerato marginale.

I Certificati Verdi, emessi dal GSE su richiesta del produttore titolare di impianti entrati in esercizio a partire dal 1° aprile 1999, sono titoli annuali negoziabili che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e rappresentano un beneficio per il produttore poiché sono utilizzabili per ottemperare all’obbligo d’immissione nel sistema elettrico di una quota di energia elettrica da fonte rinnovabile.

Nel 2009 sono stati incentivati con CV circa 1.993 GWh di energia elettrica prodotta da fonte geotermica, per un valore che, in base al prezzo unitario utilizzato, è compreso tra 82 e 104 milioni di euro.

Un’altra forma d’incentivo gestita dal GSE, non più accessibile ai nuovi interventi, è il CIP6, di cui ancora usufruiscono alcuni impianti geotermoelettrici. Il provvedimento era nato per promuovere la costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (e assimilate) attraverso la remunerazione dell’energia elettrica immessa in rete ad un prezzo incentivante garantito.

Il GSE ritira l’energia elettrica immessa in rete da questi impianti e la vende in Borsa, sostenendo l’onere derivante dalla differenza tra i costi ed i ricavi della vendita.

Per gli impianti geotermoelettrici in esercizio che risultano ancora incentivati tramite il Cip6 il GSE ha ritirato nel 2009 una quota di energia, pari a 763.641 MWh sostenendo un costo di circa 118 milioni di euro con un ricavo complessivo, a seguito della vendita di circa 49 milioni di euro.

Dal 1° gennaio 2008 il GSE offre agli operatori che ne fanno richiesta, anche il servizio di Ritiro Dedicato (RID). Si tratta di una modalità semplificata per vendere l’energia elettrica prodotta e immessa in rete, alternativa ai contratti bilaterali o alla vendita in Borsa. Il produttore che accede al RID deve chiedere il ritiro dell’intera quantità di energia elettrica immessa in rete e stipulare una convenzione con GSE, che riconosce al produttore, per ciascuna ora, il prezzo di mercato della zona in cui è collocato l’impianto. Gli impianti geotermoelettrici con potenza nominale media annua fino a 1 MW hanno diritto a prezzi minimi garantiti per i primi 2 milioni di kWh annui.