L’area pedonale di Castel del Piano per adesso viene eliminata. E il sindaco Claudio Franci tira la riga e fa un bilancio dei tre mesi di sperimentazione, invitando i commercianti a ricostituire un’associazione unitaria, quel centro commerciale naturale da tempo chiuso. Nell’incontro del 13 ottobre fra Comunale e commercianti, il sindaco ha sottolineato che «non è la prima volta che il Comune chiama i cittadini ad esprimersi su questioni calde. Lo avevamo fatto sulla questione Piazzone e sul regolamento urbanistico. Lo abbiamo fatto questa volta chiedendo pareri on line». In effetti le risposte sono state poche: 120 con 70 sì e 50 no, con sfumature diverse, visto che il questionario era aperto a proposte. Il sindaco, riferendo i dati alla platea, ha anche osservato che «nella creazione dell’isola pedonale sperimentata come promesso per tre mesi, vi sono state delle criticità: una certa improvvisazione, la mancanza di una segnaletica adeguata, i parcheggi, la divisione in due del paese». Questo infatti è l’elemento per cui i commercianti del corso erano insorti, denunciando la perdita di clienti per tutta l’estate. Adesso la circolazione ripristinata mette direttamente in comunicazione piazza Garibaldi col corso, ma vengono salvate due zone per la sosta e l’aggregazione: piazza Madonna del tutto risistemata e arredata e lo slargo davanti al municipio con panchine e divieto di sosta e fermata. «Abbiamo dimostrato – incalza Franci – che la gente ha voglia di aggregarsi e abbiamo spinto a farlo proprio nell’area urbana oltre che nei parchi. Abbiamo dimostrato che si può viver bene e anche meglio dentro il centro del paese». Entrando nel merito delle problematiche del commercio, ha detto: «Questo segmento è quello più sensibile ai cambiamenti e alle crisi. E i commercianti si devono mettere in condizione di seguire le dinamiche di questi cambiamenti. Castel del Piano è un paese in crescita e che si sta muovendo. La popolazione conta 4820 abitanti di cui 830 stranieri, ci sono 90 morti all’anno e 35 nati, di cui circa la metà stranieri. Cresciamo in termini numerici perché abbiamo servizi e un centro urbano sempre in evoluzione. Abbiamo un buon turismo straniero. Non stiamo fermi. E allora anche i commercianti non dovranno stare fermi ma dovranno essere al passo coi tempi. Imparare l’inglese, ad esempio, per cogliere le opportunità date dall’Europa per riqualificare i negozi, imparare a non vivere in guerra fra di loro. Occorre che ricostituiscano il vecchio centro commerciale naturale perché l’amministrazione deve avere un interlocutore portavoce di tutti».
