Home Cosvig Gli attori della geotermia europea chiedono stabilità normativa per investimenti e innovazione

Gli attori della geotermia europea chiedono stabilità normativa per investimenti e innovazione

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Durante l’EGC, conclusosi a Strasburgo, rinnovati i vertici dell’European Geothermal Energy Council: la presidenza va all’Italia

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

L’annuale European Geothermal Congress si è concluso a Strasburgo segnando un’edizione di successo, dove l’Italia ha rappresentato una realtà di punta: non a caso tra le eccellenze presentate al congresso c’era il progetto avviato nel 2014 Geo4P (Geotermia-Progetto Pilota Piana di Pisa), sui cui risultati ha relazionato Loredana Torsello, responsabile per progetti complessi e strumentali di CoSviG e Direttore di EnerGea.

È in gran parte grazie al know how accumulato nel nostro Paese se il Vecchio continente mantiene un ruolo di leadership nel mondo in questo settore, con un totale di 88 centrali geotermoelettriche attive sul territorio (per 2.28 GW di potenza installata) e 527 impianti di teleriscaldamento (4.7GW), insieme a 1,7 milioni di pompe di calore geotermiche che stanno già fornendo riscaldamento, raffreddamento e acqua calda sostenibile alle abitazioni e alle imprese di tutta Europa.

Una leadership confermata anche attraverso il riconoscimento della Presidenza ad un rappresentante del nostro Paese, l’ingegner Ruggero Bertani di Enel Green Power.

Sull’innovazione, l’Europa non è da meno. «Credo nel futuro della geotermia profonda –ha dichiarato nel corso della kermesse Robert Hermann, presidente dell’Eurometropoli di Strasburgo– quella geotermica è un’opportunità incredibile per la nostra regione».

Perché la geotermia possa continuare a svilupparsi, è stato sottolineato all’EGC, tassello fondamentale rimane quello della stabilità (e chiarezza) normativa. Sul tema, è la posizione del congresso, occorrono segnali chiari e forti a partire dal livello europeo: nel quadro legislativo per il periodo post 2020, che sarà presentato dalla Commissione entro la fine dell’anno, gli investitori devono essere rassicurati in merito alla stabilità dei sistemi normativi e sulla pianificazione per i prossimi 15-20 anni. Inoltre, propone l’EGC, la nuova legislazione dovrebbe includere requisiti per una quota minima di fonti rinnovabili nei nuovi edifici, rimuovere gli incentivi per i sistemi di combustibili fossili, e concedere agli Stati membri la possibilità di sviluppare i propri strumenti che permetteranno lo sviluppo per la nuova generazione di tecnologie geotermiche.