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Risparmio energetico, Latisana punta sulla geotermia

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Geotermia come alleata per il contenimento della spesa energetica. Punta sempre di più sullo sfruttamento dell’acqua calda che scorre a poche centinai di metri sotto al centro di Latisana l’amministrazione comunale nel costante impegno teso a contenere il più possibile i costi per il riscaldamento.

Fonte: Messaggero Veneto

Autore: Paola Mauro

La conferma arriva direttamente dall’assessore ai lavori pubblici Francesco Ambrosio: dopo palazzetto dello sport e piscina comunale, anche per la palestra di prossima costruzione all’interno dell’area della scuola primaria di viale Stazione l’idea è quella di sfruttare la falda che si trova a circa 500 metri nel sottosuolo (esattamente la stessa che riscalda le altre due strutture pubbliche) per il riscaldamento dell’edificio. E così in fase di approvazione del progetto preliminare-definitivo della palestra finanziata dalla Regione con circa 1 milione e 200 mila euro la Giunta comunale ha deciso di presentare una domanda di contributo aderendo al bando regionale per lo sfruttamento di questo tipo di risorse e ipotizzando una spesa di circa 220 mila euro in copertura per il 77% con l’eventuale contributo pubblico e per il rimanente 23% con fondi che il comune ha già recuperato nel bilancio. «In questo momento ci troviamo in una fase avanzata della progettazione infatti entro fine mese il professionista ci presenterà il progetto esecutivo che ci permetterà di passare all’appalto – spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici Francesco Ambrosio – e per non perdere tempo il progetto è stato impostato in modo tale che l’impianto di riscaldamento potrà funzionare sia con i sistemi tradizionali quindi alimentato a metano oppure, se la nostra domanda di contributo sarà accolta dalla Regione, con l’acqua calda della falda». Incaricato del progetto della nuova palestra della scuola primaria del capoluogo è lo studio Vittorio&associati lo stesso che si è occupato una decina di anni fa della realizzazione del palazzetto dello sport di via Bottari sperimentando appunto l’uso dell’acqua calda della falda che si trova e circa 500 metri nel sottosuolo e che scorrendo nelle serpentine posizionate sotto al pavimento della palestra e degli spogliatori scalda l’intero impianto.