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Metalmeccanici, Rossi auspica il contratto nazionale per diritti e minimi salariali

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La Regione sta ponendo grande attenzione all’evoluzione del confronto in atto fra sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm e Federmeccanica sul contratto nazionale, anche in considerazione del particolare tessuto produttivo toscano, fatto in buona parte di piccole e medie imprese ma anche di grandi presenze metalmeccaniche e metallurgiche.

Fonte: Toscana-Notizie

Autore: Barbara Cremoncini

"Auspico un rapido superamento dello stallo attuale, è urgente arrivare alla definizione di un accordo che salvaguardi la funzione del contratto nazionale, sia per quanto riguarda la tutela dei diritti dei lavoratori, sia per quanto riguarda i livelli minimi salariali uniformi su tutto il territorio del paese. E’ importante che ciò avvenga in tempi brevi, evitando così tensioni sociali che possono indebolire un settore strategico per il paese".

E’ questo il commento del presidente Rossi su quanto emerso nel’incontro di oggi, nella sede della Città metropolitana di Firenze, fra i rappresentanti di Fiom, Fim e Uil provinciali, le segreterie nazionali rappresentate da Maurizio Landini per la Fiom e Nicola Alberta per la Fim, alla presenza delle istituzioni e, per la Regione, del consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini.

Simoncini ha avuto parole di apprezzamento per la posizione unitaria sui cui sono confluiti i tre sindacati di categoria, sottolineando l’importanza di un buon contratto nazionale. A nome della Regione ha anche riconosciuto la novità di alcune proposte inserite nelle posizioni sindacali, come quelle sulla formazione, sulla sanità integrativa per i  metalmeccanici e sulla regolamentazione degli appalti.

In Toscana ci sono ad oggi 37 vertenze aperte che coinvolgono 8400 lavoratori diretti e circa 3000 di aziende in appalto, di queste buona parte sono imprese metalmeccaniche. Va da sé che un accordo sul contratto nazionale e il conseguente allentamento della tensione fra lavoratori e controparte possono, come ha osservato il consigliere nel corso dell’incontro, dare una mano alla ripresa.