A pochi giorni dalla firma del decreto rinnovabili elettriche, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) aggiorna nuovamente il suo contatore oneri, lo strumento che tiene conto degli incentivi consessi alle fer diverse dal fotovoltaico. Al 31 maggio il “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” risultava di 5,554 miliardi di euro, con una diminuzione di circa 51 milioni di euro rispetto al mese precedente. Continua dunque, come preannunciato, il trend a decrescere, risultato di un mix di fattori. Il più influente sono i circa 43 milioni di euro legati alla decorrenza dei termini per l’entrata in esercizio di impianti iscritti in posizione utile nei registri (DM 6 luglio 2012) ed in particolare:
Idroelettrico I registro: meno quattro milioni di euro;
Biomasse II registro: meno ventitré milioni di euro;
Biogas II registro: meno sedici milioni di euro;
Ulteriori 3,milioni sono da attribuirsi all’azione di controllo da parte del Gestore, mentre la rimanente diminuzione è dovuta alla progressiva scadenza del periodo di incentivazione di impianti a CV e CIP6.
Il GSE fornisce anche il documento “Scenari di evoluzione del contatore FER” dove sono riportate le ipotesi di evoluzione del costo indicativo degli incentivi che tuttavia non tiene conto dei nuovi aggiornamenti normativi.
Ricordiamo che la cifra pubblicata dal Gestore dà conto dell’onere annuo potenziale, già impegnato anche se non ancora interamente sostenuto, degli incentivi riconosciuti agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6, con i Certificati Verdi o con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, agli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato richiesta di accesso agli incentivi ai sensi del D.M. 6/7/2012 a seguito di entrata in esercizio ed agli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure di asta ai sensi del D.M. 6/7/2012. Al calcolo del contatore concorrono tutti gli impianti che, alla data di riferimento del calcolo, risultano ammessi al beneficio degli incentivi, il che significa che di mese in mese, il perimetro degli impianti da considerare potrà ovviamente variare così come potranno evolvere tutte le variabili che concorrono al calcolo, quali, ad esempio, la ripartizione tra impianti “storicizzabili” e “non storicizzabili”.