Home Cosvig Colline Metallifere: La società energetica Sorgenia parte con una campagna di studio...

Colline Metallifere: La società energetica Sorgenia parte con una campagna di studio e ricerca alla Pianaccia

297
0
CONDIVIDI
Il progetto è stato già spedito ai Comuni di Montieri e Massa Marittima, presto le prime analisi. Saggi per l’estrazione geotermica 10 milioni di euro di investimento

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Autore: Alfredo Faetti

A caccia di nuovi tesori sulle Colline Metallifere. Per la precisione nella zona chiamata La Pianaccia, al confine tra le province di Siena e Grosseto, dove arrivano i territori di Massa Marittima e Montieri. È su questa zona che ha messo gli occhi la società di fornitura energetica Sorgenia Geothermal, convinta di trovare nel sottosuolo un giacimento di risorse geotermiche. D’altro canto, siamo a due passi dai soffioni di Monterotondo e non distanti da Larderello. E il privato è pronto a scommettere una fortuna su questo progetto, con un investimento che supera i dieci milioni di euro. Prima però c’è da ottenere i permessi necessari per andare alla ricerca delle risorse naturali: così il progetto, redatto in una relazione da una ventina di pagine, è stato inviato ai Comuni compresi nella zona de La Pianaccia, in modo che possano esprimersi sulle autorizzazioni. Il lavoro è nella sua fase embrionale. La società infatti non può ancora garantire la presenza di risorse geotermiche sotto quel terreno. «Si procederà pertanto partendo da un’acquisizione, sistematizzazione ed elaborazione dei dati geologici, gravimetrici, stratigrafici, geochimici e geotermici esistenti, in modo da definire il modello geologico e geotermico preliminare dell’area di ricerca – si legge nella relazione di Sorgenia – Successivamente saranno eseguite delle eventuali verifiche di campagna senza impatto sul territorio ed in particolare degli studi idrogeologici e geochimici di dettaglio, con un censimento dei pozzi e delle sorgenti presenti nell’area ed un campionamento delle acque sotterranee e superficiali ed analisi dei gas significativi e disponibili». Ad ora infatti, dato che la richiesta riguarda proprio i lavori di ricerca, non è possibile neanche delineare con precisione l’esatta posizione dell’eventuale pozzo da cui estrarre le risorse. «Le caratteristiche dettagliate di un eventuale progetto di sviluppo geotermico potranno essere definite solo a seguito dell’esito della perforazione esplorativa profonda, in aggiunta all’eventuale pozzo di reiniezione – continua la relazione – In funzione delle caratteristiche dell’eventuale sistema geotermico individuato, potrà essere valutata la tecnologia utilizzabile per lo sviluppo del progetto geotermico». Ma in ogni caso, se le autorizzazioni per la ricerca saranno rilasciate e il pozzo sarà individuato, la strada su come procedere è già segnata. Prima di tutto, anche di iniziare a scavare, «sarà realizzato un monitoraggio ambientale ante operam sulle matrici acqua, suolo e aria, per la definizione delle condizioni naturali di fondo non perturbate (bianco) dell’area, potenzialmente soggetto a perturbazioni da parte di sostanze inquinanti». Poi, chiusa questa fase, durante la perforazione «saranno eseguite specifiche prove geofisiche in foro, per accertare la presenza di eventuali livelli fratturati produttivi, misure di gradiente, analisi geochimica degli eventuali fluidi presenti, prove di produzione a seguito del condizionamento del pozzo». Giunti a questo punto, poi, sarà questione di trovare il modo più opportuno e meno impattante per recuperare le risorse geotermiche (attraverso i vari strumenti a disposizione della Sorgenia), che possono rivelarsi un’altra occasione per il territorio. Dieci milioni di euro di investimento del resto non sono roba da poco, contando anche che questa fase di ricerca, se tutto andrà com’è nei piani della società, durerà almeno quattro anni. Periodo che servirà a scoprire se esistano davvero le condizioni per l’estrazione geotermica.