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L’intervento: il futuro della Geotermia

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Un impianto unico al mondo

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Autore: Alfredo De Girolamo

Il nuovo impianto di Enel Green Power a Castelnuovo Val di Cecina, da poco inaugurato, rappresenta un importante passo avanti della tecnologia di produzione elettrica da fonte rinnovabile. Si basa infatti su una tecnologia innovativa che integra e migliora la tradizionale produzione geotermica con l’uso di biomassa agricola e forestale a filiera corta, ed è il primo al Mondo del suo genere. L’impianto di fatto utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico incrementando l’efficienza energetica, la tradizionale produzione elettrica dei pozzi di geotermia locale. Un concetto innovativo, che evita l’immissione in atmosfera di 13.000 tonnellate annue di CO2. La biomassa utilizzata dall’impianto proviene dall’area circostante (massimo 70 km) e attiva una filiera di valorizzazione del patrimonio forestale e agricolo della zona, dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali e della manutenzione del bosco, con conseguente miglioramento della gestione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico. Un impianto di scala importante (5 MW) reso possibile da un investimento di 15 milioni di euro e destinato a generare, fra occupazione diretta ed indotto forestale, dai 35 ai 50 nuovi addetti. Un’ottima notizia, dunque, soprattutto all’indomani degli accordi di Cop21 – la conferenza internazionale sul clima di Parigi – e iniziative imprenditoriali come questa devono essere sostenute dalle politiche pubbliche. Il Piano Regionale di Sviluppo (Prs) in via di approvazione dedica molta attenzione alla Geotermia, individuata come uno degli assi portanti delle politiche energetiche toscane. Il caso dell’impianto di Castelnuovo Val di Cecina è l’occasione per sollecitare la Regione a migliorare il Prs sui temi energetici proprio sottolineando l’importanza di affiancare alla geotermia, una politica regionale di sostegno all’uso energetico della biomassa (agricola, forestale e agroindustriale), e all’uso della biomassa presente nei rifiuti: termovalorizzazione, biogas e biometano, digestione anaerobica, utilizzo dei fanghi di depurazione. Accanto a solare termico ed elettrico, eolico e idroelettrico, un’attenta politica di valorizzazione energetica della biomassa e dei rifiuti, può consentire alla Toscana di raggiungere non solo gli obiettivi europei al 2020, ma anche quelli più ambiziosi previsti per il 2030 e poi il traguardo finale di Parigi al 2050. Insomma, un’iniziativa imprenditoriale di grande valore, che va nella direzione di una politica pubblica impegnativa e difficile, se vogliamo salvare il pianeta dalla catastrofe climatica.
 

Alfredo De Girolamo, Presidente di Confservizi Cispel Toscana