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Amiata: La patata macchiaiola nasce qui

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Eccellenza alimentare amiatina

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto – Pagina Arcidosso

Autore: Nicola Ciuffoletti

C’è chi sull’Amiata crede che lo sviluppo del territorio possa passare anche per l’agroalimentare. Ecco dunque che la «patata macchiaiola» cioè quella coltivata nelle campagne di Macchie (comune di Arcidosso), famosa per essere il prodotto principe di una famosa sagra estiva è divenuta materia di studio di un progetto supportato dal comune di Arcidosso e sviluppato da GenomAmiata, in collaborazione con l’Associazione del Monte Labbro, l’Università di Siena, Dipartimento di Scienze della Vita, il Cnr-Ivalsa e lo Studio Agricis di Cinigiano. Riguardo a questo tubero, che da tempo viene coltivato con successo dagli agricoltori locali, specialmente da parte di coloro che risiedono nella frazione delle Macchie, saranno acquisite notizie ed informazioni relative alle caratteristiche ed alla tipologia varietale, per capire se si tratti di un ecotipo amiatino certo, sicuramente adattato al territorio di coltivazione. In seguito alle informazioni ottenute sarà possibile procedere ad una prima descrizione riguardante l’aspetto morfologico e tecnologico:
«Ad esempio – spiega Giovanni Alessandri, coordinatore del progetto – se si tratta di una patata che riesce a mantenere le sue proprietà durante il periodo di conservazione invernale, la dimensione, la pasta, la forma il colore della buccia e il periodo in cui avviene la raccolta». La Regione, da questo punto di vista sta spingendo verso programmi locali di recupero e conservazione delle specie vegetali autoctone. «Tale legge prevede che siano attuati programmi di intervento – continua – così da istituire un repertorio regionale delle varietà genetiche a rischio di estinzione, nel quale vengono iscritte tutte le specie. Con questo progetto si mira ad inserire la patata delle Macchie in questo repertorio dove sono state iscritte 640 tra varietà e razze, 515 delle quali sono a rischio di estinzione». Al momento, su tutto il territorio toscano sono state individuate e recuperate solamente tre antiche varietà di patata.