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Gavorrano: Gli studi sull’acqua delle miniere

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Incontro pubblico per verificare la possibilità del loro utilizzo sul territorio

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Autore: A.F.

Era il 2009 quando i vari Comuni, la Regione Toscana, Arpat, Eni e Syndial (titolare delle concessioni) firmarono un accordo di programma per la bonifica dei vari siti minerari presenti sulle Colline Metallifere, in cui un capitolo prevedeva la futura gestione delle acque di miniera. Ad oggi, però, molti passaggi di quell’accordo non sono stati rispettati e il Comune ha deciso di riaprire la discussione attraverso un incontro pubblico che si svolgerà questo pomeriggio a partire dalle 15 nella sala convegni del centro congressi Porta del Parco dal titolo “Acqua della miniera, un’opportunità di sviluppo e di valorizzazione del territorio”, con la presenza di istituzioni ed esperti. Al centro della discussione appunto i contenuti dell’accordo di programma del 2009, in cui la società mineraria si impegnava a effettuare degli studi relativi alla caratterizzazione ambientale delle acque di miniera di tutto il comprensorio e degli studi ed indagini, sempre ad opera della società mineraria, finalizzati a verificare la possibilità di utilizzo delle acque calde per scopo termale e in seconda battuta uno studio di caratterizzazione per altri utilizzi. Oggi però, a sette anni dalla firma dell’accordo, non tutti gli studi sono stati portati a termine (è in corso quello della caratterizzazione) e l’amministrazione di Gavorrano intende riprendere la discussione per gettare le basi di un percorso condiviso con i vari attori del territorio (Regione Toscana, enti locali, enti di ricerca, esponenti dell’industria e dell’agricoltura) finalizzando ad un uso consapevole e sostenibile dell’acqua di miniera che può spaziare dall’uso agricolo, energetico, industriale e termale. «È necessario affrontare il problema e andare a scovare tutte quelle soluzioni che possano consentire un nuovo utilizzo di queste acque» dice l’amministrazione.