Sarà la prima centrale geotermica alimentata a biomassa al mondo, quella che Enel Green Power inaugurerà venerdì a Castelnuovo Valdicecina. Un esempio unico nel panorama mondiale che userà legno per surriscaldare il vapore geotermico con l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico. All’impianto geotermico esistente è stata affiancata una piccola centrale alimentata Cornia 2, questo il nome della centrale che avrà bisogno di biomasse vergini di "filiera corta", di origine forestale prodotte in un raggio di 70 km calcolato in linea d’aria dalla collocazione dell’impianto. E il fatto di dover recuperare materia prima vicino alla centrale alimenterà un indotto locale calcolato in un numero di lavoratori tra le trenta e le quaranta unità. «Grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160 gradi a una di circa 380 – si legge in una nota – In questa maniera aumenta la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione». «L’integrazione di diverse tecnologie rappresenta un importante passo in avanti per il futuro delle rinnovabili – ha sottolineato l’amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Venturini – Questo impianto, come quello di Stillwater negli Stati Uniti e quello di Fontes Solar e di Apiacas in Brasile permettono di ottimizzare i risultati e rappresentano un modello replicabile per aprire nuovi scenari di sviluppo energetico, economico e occupazionale per il territorio». L’investimento di Enel Green Power per Cornia 2 è stato di oltre 15 milioni di euro con un’innovazione tecnologica di grande valore: «A impatto ambientale vicino allo zero – prosegue la nota di Enel – che integra un insediamento industriale già esistente, mantiene la totale rinnovabilità della risorsa e del ciclo e anzi coniuga due fonti rinnovabili per una produzione che apre nuovi scenari a livello internazionale». La potenza di 5 megawatt incrementa la producibilità di oltre 30 Gigawattora per anno e complessivamente, l’operazione consente un risparmio ulteriore di anidride carbonica che supera le 13.000 tonnellate annue.
L’appuntamento di venerdì a Castelnuovo Valdicecina sarà l’occasione irripetibile per i sindaci della Valdicecina ad alta concentrazione geotermica di parlare contemporaneamente ai vertici di Enel e all’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni. «Alla società ribadiremo il rispetto degli accordi in fatto di ricadute occupazionali sul nostro territorio – dice il sindaco di Castelnuovo Valdicecina, Alberto Ferrini – Alla Regione, invece, chiederemo una politica geotermica più chiara e una programmazione che consenta a Enel d’investire in Valdicecina».