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Geotermia antica

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L’uso della geotermia ha radici profonde e antiche che possono essere messe a frutto anche oggi. Ne ha parlato sull’ultimo numero di QualEnergia il Direttore Generale di CoSviG-Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, Sergio Chiacchella

Fonte: QualEnergia

Autore: Sergio Chiacchella, CoSviG Scrl

Geotermia: conoscenze scientifiche, tecnologia, mitologia, leggende, costituiscono tante chiavi complementari di lettura per interpretare questa risorsa energetica strettamente connessa alla storia e alla vita quotidiana di ampi territori. In Toscana, fra le leggende, quella che gli abitanti della Valle del Diavolo si tramandano da generazioni vuole che il Demonio in persona abbia sconvolto il paesaggio intorno a Larderello, aprendo crepe dalle quali getti d’acqua bollente gorgogliavano raggiungendo la superficie insieme a pestifere esalazioni infernali, ma che dopo un iniziale sbigottimento, i residenti del luogo, abbiano velocemente intuito che ciò che avevano scambiato per terrificante e infernale in realtà costituiva una fonte di ricchezza poiché :«sui bordi dei lagoni si raccolse allume, vetriolo e zolfo; la terra bruciata fu trovata ottima per comporre colori e vernici; certe lamine filamentose […] rivelarono di possedere virtù terapeutiche; le sorgenti d’acqua calda risultarono ottime a guarire i malati […] nei fumanti lagoni si misero a lessare vivande e si immersero i listelli di legno da curvare per le botti» (Un viaggio in Toscana, edizioni Effigi).
Il mondo dell’energia e i relativi processi appaiono alla maggior parte della popolazione come oggetti misteriosi e al tempo stesso dogmaticamente acquisiti. Raramente ci domandiamo cosa c’è a monte dell’interruttore. Ciò non succede a coloro che hanno la fortuna di risiedere nell’area geotermica toscana. In questa zona così particolare dell’Italia centrale, si ha invece una percezione immediata di quanto sia antico, semplice e naturale, il concetto di “energia” e di come il suo utilizzo possa essere diretto, sostenibile, economico ed identitario.
Lo dimostrano i secoli di rapporto con la geotermia e la storia di dimestichezza col calore terrestre delle popolazioni di questi territori che da sempre utilizzano l’energia termica del sottosuolo per i più svariati e quotidiani impieghi. Basti pensare alle terme, ai lavatoi, agli essiccatoi, alla trasformazione di prodotti agricoli, nel corso dei secoli, e agli usi moderni poi, quali ad esempio il teleriscaldamento, con cui il calore della terra è reso disponibile per le abitazioni di centinaia di famiglie, nonché per numerose imprese.
Una vera e propria Energia termica a km zero, quella della geotermia. Un’energia rinnovabile, che consente di ottenere un risparmio medio di oltre il 50% sul totale dei costi, nei confronti di quella fossile, sia per quanto riguarda i suoi utilizzi nell’ambito residenziale sia in quello industriale – commerciale. Un’energia pulita che, grazie al suo impiego nei teleriscaldamenti toscani (una potenza installata di circa 90 MWth per oltre 5.400 utenze servite) ha evitato, nel 2014, l’immissione in atmosfera di 61 mila tonnellate di CO 2 , con un risparmio di 28 mila tep (tonnellata equivalente di petrolio) che ci vede al secondo posto in Europa e al tredicesimo nel mondo per quanto riguarda i suoi usi diretti, con una percentuale pari all’1,48% di potenza termica installata.
Un’energia che può costituire un marchio territoriale di originalità e sostenibilità; che può attrarre nella zona nuovi investimenti e un turismo “intelligente”, che può offrire sviluppo e lavoro, anche grazie all’ampia disponibilità, all’economicità di utilizzo, all’immunità dalle oscillazioni del mercato e al ridotto impatto ambientale che garantisce. A fronte di questi dati e di secolari esperienze, appare quindi evidente come sia possibile risparmiare, rispettare l’ambiente, ridurre l’inquinamento e promuovere un territorio, creando occupazione, grazie all’utilizzo di una fonte di energia.


Sergio Chiacchella,
Direttore Generale di CoSviG