Secondo uno studio finanziato dal governo scozzese la nuova struttura potrebbe sfruttare l’energia proveniente dal calore terrestre attraverso un sistema di tubazioni che si estende per circa 1,2 miglia contribuendo a rendere la Scozia un centro propulsore di questa forma di energia in modo da aumentarne il potenziale in in tutto il Regno Unito.
In totale, in base le prime stime, il progetto potrebbe arrivare a costare intorno a 2,3 milioni di sterline e contribuirebbe a una riduzione di emissioni di anidride carbonica pari a 22.170 tonnellate.
Secondo dati recenti diffusi dal governo scozzese la produzione di calore da fonti rinnovabili è arrivata in Scozia nel 2014 ad attestarsi intorno al 3,7- 3,8% della domanda di calore da fonti non elettriche, dato in crescita rispetto all’1% del 2009. Tuttavia quello del riscaldamento da fonti rinnovabili è un settore su cui il Paese potrebbe fare qualcosa di più, soprattutto se si prende in considerazione obiettivo dell’11% fissato al 2020.