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Il (buon) cuore dei vulcani

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Dalla temperatura alla fertilità: questo mondo deve tutto ai crateri.

Fonte: Corriere della Sera

Autore: Giovanni Caprara

«Tutti conoscono i pericoli dei vulcani. Tuttavia sono indispensabili alla vita sulla Terra. Senza vulcani ci sarebbe troppo poca anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera, quindi l’effetto serra sarebbe minore e il nostro pianeta diventerebbe una palla di ghiaccio». André Maeder dell’Osservatorio di Ginevra nel suo libro L’unique Terre Habitée pone l’attività eruttiva tra le condizioni più importanti e necessarie per la nostra apparizione sul globo azzurro. Questo basterebbe, se non per accettare, almeno per vedere sotto una luce diversa, alcune vicende estreme della storia naturale: dalla distruzione di Pompei ed Ercolano all’«anno senza estate», il 1816, causato dalla dispersioni di polveri del vulcano Tambora, in Indonesia, che bloccarono la luce del Sole.
Ma i vulcani, i cui segreti sono ben raccontati nella mostra al Museo di Storia naturale di Milano, oltre ad averla aiutata ad accendersi la scintilla della vita, ora continuano a offrire le condizioni ideali perché si mantenga. «L’atmosfera primordiale si è formata grazie alla CO2 eruttata dalla viscere della Terra — spiega Guido Visconti dell’università de L’Aquila —. Senza l’intensa attività di quelle prime epoche e tenendo conto che le imponenti nubi generate erano ricche anche di vapore acqueo, non avremmo la ricchezza d’acqua che ci circonda, a cominciare dagli oceani. Poi le piogge hanno dilavato l’aria e continuano a farlo ma il giusto equilibrio è sempre garantito dai 400 milioni di tonnellate di carbonio immesse ogni anno. Così la temperatura dell’ambiente mantiene il giusto livello». Oggi sono cinquecento i vulcani attivi nel mondo, dieci nella nostra Penisola.
Ma il nostro territorio è situato in una zona di scontro tra le placche e ciò crea le condizioni ideali per terremoti e vulcanismo. Non a caso abbiamo l’Etna, in Sicilia, il più esteso in Europa e il cui pennacchio racconta la sua vivacità. Il 75% delle eruzioni e il 90% dei terremoti avvengono però nella famosa «cintura di fuoco» lunga 40 mila chilometri e che circonda l’Oceano Pacifico proprio perché, anche lì, le placche premono. Non a caso il record di longevità eruttiva lo mantiene il Kilauea nelle Hawaii che lancia ininterrottamente da 33 anni verso il cielo ceneri e lapilli.
Però sono proprio le ceneri che ricadono dai vulcani e scendono nelle profondità dei fondali oceanici a consentirne la fertilizzazione, grazie soprattutto alla presenza del ferro. Questo rigenera gli ecosistemi marini favorendo lo sviluppo del fitoplancton. «L’attività vulcanica crea inoltre le condizioni per la generazione dei fulmini — aggiunge Visconti — i quali sono essenziali nei cicli dell’azoto, il maggior costituente dell’atmosfera. Infatti ne spezzano le molecole in tal modo garantendo le sostanze indispensabili al nutrimento delle piante». L’attività tettonica legata ai vulcani si mantiene grazie al calore generato dai numerosi elementi radioattivi presenti nelle strutture geologiche.
Senza di essi il pianeta, e con esso la vita, scomparirebbero come è accaduto su Marte. Nelle prime epoche della sua esistenza anche sul Pianeta rosso i vulcani eruttavano in quantità, l’acqua scorreva abbondante consentendo secondo alcuni esobiologi almeno la presenza di organismi unicellulari. Purtroppo, però, essendo la sua massa ridotta (un quindicesimo rispetto a quella terrestre) e quindi povero dei preziosi elementi, lentamente si è spento, gli oceani sono evaporati e assieme l’equilibrato ciclo vitale lasciando la sottile e inerte fascia di anidride carbonica.
Ma tornando sulla Terra proprio la presenza dei territori vulcanici offre varie altre opportunità. A cominciare dallo sfruttamento delle acque calde e solforose a fini terapeutici delle zone termali (e in Europa il bacino più grande è in Italia nella zona di Abano Terme, nel padovano). Il calore che muove le eruzioni, rappresenta anche una preziosissima risorsa energetica. Il suo prelievo attraverso sonde adeguate può alimentare le nostre abitazioni e gli ambienti di lavoro. Ed è una fonte pulita ed inesauribile che aiuta l’ambiente e migliora la vita sul pianeta.