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Operai forestali, soldi dalla bonifica ma non basterà

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Dopo l’incontro tra sindaci e Regione futuro ancora incerto sulla copertura annuale degli stipendi dei lavoratori

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Resta molto scuro il futuro per i 32 operai forestali (oltre 500 in Toscana) in carico all’Unione montana dei Comuni della Valdicecina. La Regione ha, sostanzialmente, chiesto ai Consorzi di bonifica di fare “da bancomat” per pagare gli stipendi dei lavoratori, visto che le Unioni non hanno a disposizione i 20 milioni di euro necessari per la copertura. Denaro che gli stessi consorzi non hanno (al massimo possono arrivare a 8 milioni). E che, ovviamente non ha neppure la stessa Regione (fino all’anno scorso investiva nella forestazione 13,5 milioni di euro e oggi non potrà superare i tre milioni). «Abbiamo fatto un piccolo passo in avanti, ma ancora non basta», dice il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, che ha partecipato alla riunione a Firenze insieme al presidente dell’Unione, Carlo Giannoni e agli altri amministratori delle zone montane della Toscana. «Il problema è comune a tutti – afferma Giannoni – e comincia a essere preoccupante. Se la Regione non farà chiarezza molte amministrazioni dovranno licenziare il personale già ad aprile, perché mancano i soldi per gli stipendi. Una prospettiva triste di cui noi stiamo parlando da settimane. Ora dovremo fare convenzioni con i consorzi di bonifica per fare effettuare lavori ai nostri operai, la cui attività verrà di fatto pagata dagli stessi Consorzi di bonifica. Ma in questa maniera si creeranno altri due problemi. Da un lato verrà tolto il lavoro alle cooperative che operavano per i consorzi. Dall’altro verrà meno l’attività di forestazione, perché non abbiamo i soldi per questi interventi». «E per una Regione come la Toscana si tratta di una situazione assurda – dice ancora Martignoni – In questa maniera si creano danni d’immagine, ma soprattutto si rischiano problemi idrogeologici non indifferenti, considerato quanto importante sia la cura del verde e delle piante per il mantenimento del territorio, specie per uno fragile come quello della Valdicecina».