Un no secco al progetto di stoccaggio gas di Rivara, in provincia di Modena e un sì deciso all’investimento sulla geotermia. È questo l’oggetto della risoluzione proposta dalla consigliera Palma Costi e sottoscritta dai capigruppo di maggioranza, che è stata presentata ai lavori dell’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna. <<La geotermia – ha affermato la consigliera Costi – può essere a breve una realtà per l’Area Nord di Modena; questa è la direzione che come Regione vogliamo seguire>>.
Nella risoluzione, firmata per prima da Palma Costi (Pd) e sottoscritta dai colleghi di partito Stefano Bonaccini, Luciano Vecchi, Marco Monari, da Franco Grillini e Liana Barbati dell’Idv , da Monica Donini della Federazione della sinistra e da Gian Guido Naldi di Sinistra e libertà-verdi, si impegna la Giunta a chiedere al Governo di non rilasciare i titoli di concessione mineraria per l’impianto di stoccaggio gas a Rivara.
Oggetto del documento presentato all’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna è il progetto che prevede un sito di stoccaggio di gas nell’area di Rivara, frazione del comune di San Felice sul Panaro in provincia di Modena.
Un impianto contestato dai cittadini di San Felice sul Panaro e dai comuni limitrofi che hanno sottoscritto in 15mila una petizione che ne richiede la sospensione. Il primo progetto presentato da Igm fu sospeso dalla Commissione di valutazione d’impatto ambientale, insediata dal precedente Governo; quello successivamente redatto da ERS nel 2009 ha trovato la contrarietà unanime del consiglio comunale, dell’Unione dei comuni modenesi area nord, della Provincia e della Regione, con la motivazione che non garantiva il principio di precauzione e sicurezza in una zona sismica abitata da oltre 80mila persone.
Nella risoluzione presentata dall’Assemblea legislativa si sottolinea come la posizione di contrarietà sia <<frutto del lavoro di tavoli tecnici provinciali e regionali che hanno stabilito che il progetto non garantisce il principio di precauzione e sicurezza che va particolarmente assicurato per un progetto di stoccaggio di gas di questo tipo (primo caso in Italia di deposito in un acquifero), in una zona sismicamente attiva ed abitata da più di 80.000 abitanti>>.
Inoltre si sottolinea che la Regione Emilia-Romagna si è dotata di un Piano energetico nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Unione Europea che punta sulla diversificazione delle fonti e non prevede questo impianto.
Infine si precisa che la società proponente (E.R.S), nonostante i due anni trascorsi dall’esito della precedente VIA, non ha ancora fornito i necessari chiarimenti rispetto alle osservazioni richieste, riconfermando le medesime lacune e aggiungendo, su alcuni fronti, ulteriori elementi di preoccupazione.
Pertanto la risoluzione chiede alla Giunta di monitorare con attenzione gli sviluppi della procedura di Via e richiedere il massimo di trasparenza e di investire con forza sulle energie rinnovabili ed in particolare sulla geotermia che potrebbe rappresentare un’importante alternativa per sfruttare il calore dell’acqua che si trova a 3000 metri di profondità nel sottosuolo dell’Area Nord.