Data la relativa semplicità necessaria a creare piattaforme di perforazione necessarie alla produzione di energia geotermica (simili a quelle usate per estrarre gas e petrolio), oggi lo sviluppo di “pozzi” è quanto mai auspicabile per ridurre l’impatto ambientale e le spese.
Il metodo adottato si basa su trivelle con una testa rotante per la perforazione che con l’aiuto di aria compressa previene un ritorno di vapore e fango che si potrebbe venir a creare data la pressione e il calore sviluppato. E’ un metodo risalente a decine e decine di anni fa, nato con le prime perforazioni per cercare petrolio.
A Redwood City, California il sistema di scavi è stato rivisto e migliorato tecnologicamente da parte di aziende locali al fine di rendere più sicure le trivellazioni e garantire che l’energia non venga inutilmente sprecata, prestando attenzione ad un maggior rispetto per l’ambiente e una forte riduzione dei costi.
Da quanto appreso da renewableenergyworld.com tra i finanziatori del progetto risulta esserci anche Google che nel 2008 ha dato avvio ad un investimento complessivo di 30 milioni di dollari per politiche riguardanti il risparmio energetico e nuove fonti di energia alternativa puntando in larga parte al geotermico.
Le aziende coinvolte nello sviluppo delle nuove tecnologie da applicare agli scavi hanno dichiarato che lo sviluppo di nuovi metodi estrattivi potranno essere utilizzati anche nell’estrazione del carbone, nello stoccaggio di scorie nucleari e operazioni minerarie. (da renewableenergyworld.com)