In Toscana, buona parte del territorio si presta allo sviluppo della geotermia ed è infatti in Toscana, a Larderello, che tutto è iniziato. Qui è stato realizzato per la prima volta al mondo un impianto industriale per la produzione di energia elettrica utilizzando la forza della geotermia, e le conoscenze accresciutesi nel tempo rendono la Toscana ancora un punto di riferimento a livello globale
Spiega Maria Teresa Fagioli: “Come tutte le applicazioni di tecnologia, anche l’uso dell’energia del sottosuolo non è priva di problemi, ma sarebbe semplicemente stupido rinunciarvi a priori. La soluzione è come sempre nel buon senso e nel rispetto delle regole”.
E sulle polemiche sulla possibile “pericolosità della geotermia” aggiunge:
“La Geotermia non è pericolosa o dannosa di per se, lo è solo quando le scelte vengono lasciate nelle mani di speculatori, o quando un regime di monopolio frena, per inerzia o ignoranza, l’adozione di tecniche sostenibili”.
Il contributo, che già oggi l’utilizzo della geotermia dà al territorio toscano, sia in termini di approvvigionamento energetico sia tagliando l’emissione di gas climalteranti, è assai rilevante, ogni anno grazie alla geotermia in Toscana, vengono risparmiate oltre 1.200.000 tonnellate di petrolio equivalente, 4.000.000 di tonnellate di CO2, e circa 1.700 persone, direttamente o indirettamente, lavorano grazie alla geotermia, producendo teleriscaldamento per oltre 6.000 famiglie.
Secondo la presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana Maria Teresa Fagioli, la geotermia potrebbe far risparmiare all’umanità una fetta non trascurabile delle emissioni nocive in atmosfera causate dalle attività umane. La geotermia consentirebbe a tutti di scaldare casa, ufficio, e fabbrica senza bruciare più a tale scopo nemmeno un litro di petrolio né un chilo di carbone.
Gimmy Tranquillo ha intervistato Maria Teresa Fagioli (Download MP3)
