Home Cosvig COP21: Il ministro Segolén Royal fa il tifo per la geotermia

COP21: Il ministro Segolén Royal fa il tifo per la geotermia

360
0
CONDIVIDI
In qualità di membro del Global Geotherm Alliance, la Francia sostiene lo sviluppo dell’energia geotermica come uno strumento fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Nel corso dei lavori del COP21 che si sta svolgendo in questi giorni a Parigi, il Ministro dell’Ambiente francese, Ségolène Royal, ha avuto modo di parlare in termini estremamente positivi della geotermia. Secondo la Royal, infatti, pur essendo una delle possibili soluzioni concrete ed accessibili per entrare in una economia a basse emissioni di carbonio, la geotermia non è sviluppata a sufficienza.
Al fine di accelerare lo sviluppo dell’energia geotermica, Ségolène Royal sostiene infatti che occorra muoversi principalmente su alcuni assi prioritari:
Definire obiettivi chiari e un quadro normativo adeguato. I paesi del Global Geothermal Alliance hanno concordato obiettivi ambiziosi per il 2030, al fine di quintuplicare la fornitura di elettricità e la produzione di calore da energia geotermica.
Mobilitare finanziamenti, in particolare per lo sviluppo di soluzioni innovative per la gestione del cosiddetto rischio minerario.  La Francia è leader in questo settore con la creazione del "GEODEEP", fondo di garanzia creato nel 2015.
Sviluppare la cooperazione tecnologica. Proprio in questa occasione, il ministro ha accolto con favore gli accordi di cooperazione firmati di recente tra i francesi ed i raggruppamenti di imprese islandesi. Al riguardo la Royal ha voluto ricordare come la Francia possa vantare una grande esperienza nelle reti di teleriscaldamento geotermiche, sopratutto per quanto riguarda la regione di Parigi, dove circa 200.000 famiglie sono servite da questa tecnologia.
Affermazioni che tuttavia non sorprendono. Già a Luglio e Ottobre scorso, recatasi in Islanda per accelerare la firma dell’accordo di collaborazione franco-islandese, non aveva mancato di sottolineare come la geotermia fosse  “una fonte di energia rinnovabile, che produce energia elettrica e calore. Ha il merito di non essere intermittente e non dipendente da vincoli stagionali, meteorologici e condizioni climatiche. Una tecnologia matura pronta per essere diffusa in questo momento.”
“Inoltre” aveva continuato il ministro “si tratta di una soluzione che può essere più competitiva del consumo di combustibili fossili. Ciò è particolarmente vero in molte zone insulari. L’introduzione del “carbon pricing” aumenterà questa competitività ancora di più”.