L’Egitto ha inaugurato Domenica scorsa la più grande centrale eolica nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa), con una capacità di 200 megawatt (MW), localizzata nella zona di Gabal al-Zeit, nel governatorato del Mar Rosso. Il costo del progetto è stato di circa 270 milioni di euro, finanziato attraverso due prestiti dalla banca di sviluppo tedesca KFV, la BEI- Banca Europea per gli Investimenti e un contributo della Delegazione della Commissione Europea in Egitto. Secondo il Ministero dell’Energia egiziano il progetto sarà in grado di generare annualmente fino a 800 milioni di Kwh.
"L’impianto consentirà un risparmio stimato di circa 175.000 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) che sarebbero state necessarie per produrre la stessa quantità di energia" ha dichiarato Wael Salah, l’ingegnere capo del progetto, aggiungendo che il settore delle fonti rinnovabili ha l’obiettivo di arrivare al 20 per cento del totale dell’energia prodotta in Egitto.
Secondo il portavoce del Ministero dell’Energia, Mohamed Al-Yamany, l’esecuzione del progetto è stata un grande successo nonostante il ritardo di oltre 30 mesi accumulato rispetto al cronoprogramma (l’accordo venne firmato nel dicembre 2008) attribuendo lo slittamento temporale ai sommovimenti del 2011 e agli sviluppi successivi.
L’Egitto ha sofferto a lungo di una crisi energetica che, aggravatasi negli ultimi cinque anni, ha portato a frequenti interruzioni di energia elettrica –specialmente in estate- a seguito della difficoltà di approvvigionamento di carburante per le centrali termoelettriche. La capacità della rete elettrica nazionale è attualmente di 31.000 MW.
Nel mese di giugno, il governo egiziano ha firmato un accordo da 8 miliardi di euro con l’azienda tedesca Siemens per la costruzione di tre centrali elettriche ad alta efficienza a gas naturale e impianti eolici per una capacità di 16.000 MW.
