Via libera della Conferenza unificata sullo schema di decreto riguardante gli incentivi alla produzione di energia elettrica prodotta dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili non fotovoltaiche.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari in una nota ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione per il parere favorevole espresso oggi dalla Conferenza Unificata. Grazie al lavoro del Ministero dello Sviluppo Economico sono stati previsti per il biennio 2015-2016 circa 400 milioni di euro di incentivi all’anno per la produzione di energia rinnovabile nei settori idroelettrico, geotermico, solare termodinamico, eolico e delle biomasse. Con il via libera a questo decreto ci metteremo subito al lavoro per disciplinare i meccanismi incentivanti relativi agli investimenti da effettuare dal 2017 in linea con le indicazioni dell’UE le quali prevedono che una percentuale di almeno il 27% della produzione d’energia sia derivante da fonti rinnovabili. Ricordo che l’obiettivo del 17% al 2020, grazie alla nostra capacità di innovazione tecnologica e agli incentivi già operativi è stato raggiunto con largo anticipo”.
Obiettivo del Decreto è "sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso semplici, che promuovano l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità degli oneri di incentivazione nell’ambito degli obbiettivi della Strategia Energetica Nazionale; nonché il graduale adattamento alle Linee guida in materia di aiuti di Stato per l’energia e l’ambiente di cui alla comunicazione della Commissione europea (2014/C 200/01)".
Il decreto cesserà la propria efficacia con dicembre 2016 o decorsi 30 giorni dal raggiungimento del tetto massimo di incentivi di 5,8 miliardi di euro l’anno.
Nei giorni scorsi l’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il Sistema Idrico ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico il proprio parere sullo schema di decreto, con alcune note e suggerimenti.
Ricordiamo inoltre che le associazioni sono state molto critiche, in particolare Anie Rinnovabili che ha evidenziato che lo schema di decreto non garantisca un quadro stabile nel medio periodo per un settore che si caratterizza per innovazione tecnologica costante e che genera su tutto il territorio nazionale occupazione diretta ed indiretta e che ad essere penalizzati sono soprattutto gli impianti di piccola taglia.
Lo scorso 2 novembre il GSE in una nota sul proprio sito ha reso noto che è stato aggiornato al 30 settembre 2015 il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, che è pari a circa 5,767 miliardi di euro, quindi a soli 33 milioni di euro dal tetto dei 5,8 miliardi che segnerà la fine degli incentivi.
Ora il decreto, prima di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà sottoposto all’esame della Commissione Europea.