Nei giorni scorsi sono state avviate le procedure di fallimento con la nomina come curatore del commercialista Gianni Sismondi e l’autorizzazione all’esercizio provvisorio. L’azienda, quindi, continua a produrre: 74 dipendenti dei 140 a tempo indeterminato sono stati riassunti subito, prima 52 e poi altri 22.
Per i settanta dipendenti a tempo indeterminato che sono rimasti fuori si potrà ricorrere agli ammortizzatori: cassa integrazione in deroga, un’ipotesi – ha sottolineato Simoncini – già valutata accoglibile dagli uffici della Regione Per gli avventizi, una trentina, sarà possibile invece ricorrere alla disoccupazione agricola, a condizione che abbiamo maturato 102 giorni di lavoro nei due anni precedenti. Ma pare che la grande maggioranza già possegga i requisiti.
Se la gara si farà tra febbraio e marzo, come ha ipotizzato il curatore di fronte alla richiesta di fare al più presto avanzata dal consigliere del presidente Rossi, la copertura per la cassa integrazione in deroga sarà sufficiente. Sono infatti cinque i mesi che al massimo possono essere garantiti per il 2015 e potrebbero essere gli stessi, anche se ancora manca il decreto, per il 2016. La Regione invita pertanto ad avanzare subito la richiesta, auspicando, come chiesto anche dai sindacati e con la disponibilità già dimostrata dal curatore, di fare il possibile affinché il disagio della cassa integrazione possa essere distribuito attraverso una rotazione tra un numero più ampio di lavoratori, senza naturalmente compromettere la funzionalità dell’azienda che ha già ripreso a spedire ordini nel mondo.
La Regione prende atto positivamente delle risposte e degli impegni assunti dal curatore per un’asta che sia la più rapida possibile e si augura e lavorerà affinché sia partecipata da presenze importanti, pronta già da ora a spiegare a chi vorrà investire sull’azienda e nel territorio quali sono gli strumenti di sostegno allo sviluppo che possono essere garantiti alle aziende toscane.