Entra in vigore oggi, giovedì 11 marzo 2010, il Decreto Legislativo n. 22/2010 “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell’articolo 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009, n. 99”.
Il provvedimento, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 febbraio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio, ha come obiettivo quello di garantire un regime concorrenziale per l’utilizzo delle risorse geotermiche ad alta temperatura, e di semplificare le regole per il rilascio delle autorizzazioni nel settore della geotermia a bassa e media temperatura. Il tutto in un contesto di sviluppo sostenibile del settore e assicurando adeguata protezione ambientale.
Il potenziale della geotermia
Con questo D. Lgs “l’energia geotermica, di cui l’Italia è ricca, verrà utilizzata maggiormente non solo per la produzione di elettricità, ma anche come fonte diretta di calore per il riscaldamento”, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. “La geotermia, fonte rinnovabile seconda in Italia solo all’energia idroelettrica, ha un grande potenziale di sviluppo e consentirà di raggiungere più facilmente l’obiettivo del 25% di energia prodotta da fonti pulite”, ha aggiunto il ministro. Basti pensare che ad oggi la risorsa geotermica rappresenta il 10% delle fonti rinnovabili italiane, e che da essa si producono 5 miliardi di chilowattora l’anno, sufficienti ai bisogni di elettricità di oltre un milione e mezzo di famiglie.
Il commento dei geologi
Per Gabriele Cesari, presidente di Geo-Net, società emiliana di servizi che opera nei settori della geologia e della geotermia, “il Governo ha introdotto con questo decreto un primo elemento di chiarezza sull’applicazione della geotermia a bassa temperatura nel nostro Paese”. Sottolinea Cesari: “Tutti gli impianti di potenza inferiore a 2 MW termici – sia a circuito aperto che a circuito chiuso – vengono definiti ‘piccole utilizzazioni locali’ e sono di competenza delle Regioni (o degli Enti da esse delegate) con ‘funzioni amministrative, comprese le funzioni di vigilanza’”.
Tuttavia, “dei due decreti previsti in materia di geotermia dalla Legge 99/2009 non vi è traccia proprio di quello relativo alle sonde geotermiche verticali. Diventa perciò ancora più importante – conclude il presidente di Geo-Net – l’emanazione delle ‘procedure semplificate’ da parte delle Regioni che serviranno a regolamentare un segmento di settore in forte espansione, al fine di promuoverne uno sviluppo corretto sia in termini di efficienza energetica che di tutela ambientale”.
Regole più semplici in Lombardia
È di qualche giorno fa la notizia che la Regione Lombardia ha emanato un Regolamento che semplifica l’installazione delle sonde geotermiche che non comportano il prelievo di acqua sotterranea. Si tratta del Regolamento n. 7 del 15 febbraio 2010, pubblicato sul BURL del 5 marzo 2010 ed entrato in vigore il giorno successivo.