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Geotermia, fissare il numero massimo di pozzi

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Il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione del Pd con l’astensione delle opposizioni: la giunta delineerà una normativa chiara

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Qui News Volterra.it

Dare “piena attuazione al protocollo d’intesa approvato nel novembre 2013, sottoscritto con Rete Geotermica toscana di cui fanno parte alcuni operatori titolari dei permessi di ricerca per la realizzazione di impianti per la produzione di energia a media entalpia a ciclo binario”. Predisporre “il prima possibile”, e di concerto con le istituzioni locali, le indicazioni previste dal Paer (Piano ambientale energetico regionale) per definire il “numero massimo dei pozzi esplorativi da concedere”, i “criteri e i parametri per la loro corretta distribuzione sul territorio”, tenendo conto delle “prescrizioni” del Pit (Piano di indirizzo territoriale) con valenza di Piano paesaggistico e specificatamente riferite alle zone di produzione agricola ad alto valore qualitativo, per il “corretto inserimento degli impianti” e per “spingere i concessionari ad utilizzare le tecnologie più avanzate in termini di sostenibilità”.

Sono questi alcuni dei punti fondamentali della risoluzione sulla geotermia, passata oggi, 7 ottobre, in consiglio regionale a maggioranza.

Il documento è stata presentata dal capogruppo del Pd Leonardo Marras: "credo che questo testo possa rappresentare il punto di equilibrio di posizioni che si sono consolidate nel tempo; suggerisco comunque di raccogliere le diverse e altre posizioni a corredo della risoluzione, per approfondire ulteriormente un tema così strategico”. 

Il documento del Partito Democratico e approvato con l’astensione delle opposizioni, come già annunciato, arriva per superare lo stallo che si è venuto a creare visto che la moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca, con relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, è scaduta il 24 agosto scorso

Nel documento si chiede l’impegno della Giunta a “predisporre una proposta di intervento normativo” assicurando il “massimo coinvolgimento di tutti gli enti competenti” e “garantire le vocazioni socio-economiche, turistico-agricole, ambientali e paesaggistiche degli specifici territori toscani”.  Si apre, come detto, alla bassa e media entalpia a ciclo binario pur fissando un numero di pozzi e si vuole inoltre “invitare tutti gli operatori economici coinvolti a sottoscrivere accordi specifici tesi a favorire la competitività dei sistemi economici locali e a migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture locali”.

L’intento è quello di proseguire nell’impegno a sostenere l’uso di energie da fonti rinnovabili, di cui la geotermia è un settore d’importanza strategica per la Toscana, per perseguire l’obiettivo comunitario della riduzione delle emissione da gas fossili e del raggiungimento entro il 2020 della quota del 17 per cento a livello nazionale di energia pulita sul consumo totale. Tenendo insieme il rispetto del paesaggio e delle caratteristiche dei territori, soprattutto di quelli a connotazione agricola e a vocazione turistica.

Questi i punti centrali della risoluzione Pd a firma del capogruppo Marras e dei consiglieri Mazzeo, Nardini, Pieroni, Bezzini e Scaramelli approvata stamani dal Consiglio regionale.

"I dati regionali ci dicono che oggi la Toscana con 32 impianti produce 800 MW di energia da fonte geotermica, oltre un terzo del consumo energetico regionale. E’ evidente quindi che si tratta di una risorsa preziosa, una fonte rinnovabile, inesauribile ed ecologica, che la terra ci offre. Lo sviluppo della geotermia, oltre che dal punto di vista energetico, rappresenta una grande ricchezza per i territori, anche in senso economico e occupazionale: l’esperienza toscana ha evidenziato come gli impianti possano offrire condizioni favorevoli per i servizi alla comunità e per l’insediamento di altre attività. Non esiste, dunque, un problema di geotermia buona e geotermia cattiva, bisogna scegliere come usarla, e la risposta sta già nella legislazione regionale: la Toscana è stata tra le prime Regioni ad approvare un proprio piano paesaggistico che considera il paesaggio come "bene comune" e prevede, con il Piano d’Indirizzo Territoriale, vincoli e strumenti per tutelarne la conservazione e il corretto sviluppo, come la conferenza di pianificazione. E in tal senso anche le attività di ricerca, la localizzazione e il numero degli impianti andrà a integrarsi con il Piano del paesaggio e con gli atti di pianificazione collegati. Inoltre, ai gestori chiediamo impegni precisi riguardo a ricerca, innovazione e efficienza degli impianti, al fine di evitare i possibili impatti ambientali. " – ha concluso il presidente del gruppo consiliare Pd Leonardo Marras.

"Dopo la sospensione di sei mesi per il rilascio di nuove autorizzazioni è importante riaffermare il valore strategico dell’energia geotermica, coniugandone lo sviluppo con la tutela dell’ambiente e del territorio. La nostra risoluzione impegna la Regione Toscana ad adottare rapidamente una normativa chiara, perchè la liberalizzazione del settore, da cui è derivato il grande aumento delle richieste, è un elemento positivo, ma solo se abbinata a norme omogenee per i programmi di ricerca e per la gestione degli impianti, che devono essere compatibili con le caratteristiche del paesaggio e tenendo conto delle imprescindibili differenze dei nostri territori. Per questo, abbiamo previsto che la pianificazione avvenga in sinergia con i Sindaci del territorio e le amministrazioni locali, a cui spetta un ruolo centrale nell’individuare al meglio la compatibilità degli interventi. Il settore potrà così andare incontro a un periodo di sviluppo, integrandosi con le politiche di gestione e tutela del territorio". – è il commento dei consiglieri democratici.

Nel dichiararsi “non contrario alla geotermia in quanto tale” ma auspicando “cautela nel rispetto e nella salvaguardia della salute dei cittadini”, Roberto Salvini (Lega) ha annunciato un voto di astensione. Preoccupato per alcuni dati che sembrerebbero rilevare la “presenza di metalli pesanti, tra i quali mercurio e cromo, nei fiumi”, Salvini ha lanciato l’ipotesi di una “indagine sul territorio per i dovuti accertamenti”.

“Rammarico” è stato espresso da Giacomo Giannarelli (M5S) per il “mancato passaggio della risoluzione in commissione Ambiente” di cui è vicepresidente. “Avevo chiesto, informalmente, un approfondimento che è stato negato”. Rilevando come la geotermia sia risorsa “strategica per la Toscana e l’Italia”, Giannarelli ha affermato che nel testo di Marras ci sono “alcune imprecisioni” tra queste una “certa confusione tra tipologie di impianti”. Annunciando un voto di astensione ha anche anticipato una serie di “valutazioni” auspicando, per il futuro, un lavoro “condiviso in commissione”.

“La risoluzione contiene buone intenzioni e tuttavia mancano alcuni aspetti importanti, tra questi una cabina di regia utile, anche, per fissare criteri di riconversione“ ha affermato Tommaso Fattori(Si). E anche in tema di “individuazione delle aree non idonee” al rilascio di permessi di ricerca, secondo Fattori sarebbero necessari “criteri certi a tutela di ambiente e salute”.

Muovendosi su un “principio di cautela” e citando studi che parlano di un “eccesso di mortalità per patologie tumorali” in zone geotermiche, Andrea Quartini (M5S) ha suggerito “approfondimenti”. “Non tener conto di tutte le voci in campo, le ricadute e l’impatto anche sulla salute pubblica, potrebbe costarci caro” ha detto rilevando anche una “carenza di attività epidemiologica in Toscana”.