Considerati i tassi di crescita del gigante asiatico, l’annuncio aveva convinto poco. Tuttavia, New Dheli sembra davvero intenzionata a dare il proprio contributo nella lotta ai gas serra, se non altro per via indiretta, riducendo cioè il costo della sua bolletta energetica. Solo il carbone, che copre il 75 per cento la fame di energia del Paese, pesa sul suo bilancio per circa 2 miliardi di dollari all’anno.
Per questo, il governo sta valutando l’ipotesi di introdurre una tassa sul carbone. Esiste già una proposta: 50 rupie (1 dollaro) per ogni tonnellata del combustibile consumata, di produzione domestica o importata. Con i ricavi sarebbe creato il National Clean Energy Fund, un fondo per finanziare la diffusione degli impianti a fonti rinnovabili contro la dipendenza dai combustibili fossili, e soprattutto dal carbone, che fanno dell’India il quarto inquinatore del pianeta.
Secondo il ministro delle Finanze, Pranab Mukherjee, che l’ha proposta venerdì in un discorso al Parlamento, la misura potrebbe essere accompagnata da incentivi fiscali per favorire gli investimenti nell’energia eolica, nella geotermia e soprattutto nel solare.
New Dheli sta puntando in particolare su quest’ultima fonte per cui ha fissato un obiettivo di 20 GW entro il 2022 nell’ambito della National Solar Mission. A questo scopo il governo fornirà un tasso agevolato del 5 per cento per l’importazione di macchinari e le attrezzature necessarie per creare centrali solari, ha detto Mukherjee. Una misura da associare con sgravi fiscali per la produzione di componenti e parti di impianti eolici e fotovoltaici.