L’indagine piemontese prende spunto dal Rapporto Nazionale "Comuni Rinnovabili" di Legambiente, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Mediante un questionario rivolto ai Comuni e incrociando le risposte con studi e rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev oltre che di Regioni, Enti Locali e aziende è stato possibile realizzare una mappatura sperimentale che rende noto quanto si sta evolvendo in Piemonte nel campo delle nuove applicazioni energetiche.
La presenza all’interno del dossier di tabelle e cartine rappresenta un valido aiuto per comprendere l’andamento di tale fenomeno e mette chiaramente in luce un notevole aumento della diffusione di tutte le fonti prese in considerazione.
«È la dimostrazione concreta, come afferma nella presentazione al rapporto Grazia Bernardi, presidente di Legambiente,- di come le energie pulite possano rappresentare la migliore soluzione non solo per uscire dalle fonti fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici, ma anche per rispondere alla crisi economica e per guardare con un po’ di ottimismo al futuro. Grazie a questi nuovi impianti è possibile creare nuovi posti di lavoro, aumentare i servizi anche nelle zone più disagevoli e migliorare la qualità della vita».
«Nell’impianto generale delle politiche per il rilancio competitivo della propria economia, -aggiunge l’assessore all’economia e all’industria, Andrea Bairati,- la Regione Piemonte attribuisce una valenza strategica allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e delle tecnologie verdi più in generale e il Piemonte sta investendo nella green economy circa 450 milioni di euro in 5 anni».
La stessa urgenza di puntare sul rinnovabile si evince anche dalle parole di Gian Piero Godio, responsabile del settore Energia di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che presentando la situazione della regione ne evidenzia la particolare situazione energetica, caratterizzata essenzialmente da una elevatissima dipendenza dalle fonti fossili (oltre il 90%).
«Al tempo stesso la situazione ambientale piemontese, -continua Godio,- è particolarmente critica per le condizioni di qualità dell’aria, che qui, come in tutta la pianura padana, sconta l’effetto di una ventosità molto scarsa che non consente la dispersione dei prodotti delle molteplici combustioni utilizzate a fini energetici».
Ciò non vuol dire che si debba rinunciare al consueto benessere, ma, che questo può essere mantenuto attraverso l’utilizzo dell’energia solare e di una maggiore efficienza energetica, raggiungibile da ciascun cittadino migliorando la coibentazione della propria abitazione oppure utilizzando lampadine ed elettrodomestici più efficienti
L’attenzione e gli investimenti verso le energie rinnovabili appaiono dunque come una scelta obbligata.
I dati presenti nel dossier riguardano 996 comuni sui 1206 comuni del Piemonte: l’82,5% del totale.
Largo spazio, all’interno del dossier è dedicato al solare termico e soprattutto al fotovoltaico, la cui diffusione sta aumentando ogni giorno di più.
I Comuni Piemontesi del Solare,sono 910 cioè il 91% di quelli censiti dal Rapporto, di questi ben il 46% possiede entrambe le tecnologie che consentono di risparmiare in atmosfera oltre 9 milioni di tonnellate di CO2.
Se si considera la produzione complessiva di energia elettrica da fonte fotovoltaica, ottenuta attraverso impianti di qualsiasi taglia, allora la Provincia più produttiva risulta di gran lunga quella di Torino, seguita da quella di Alessandria e da quella di Cuneo. Diversa la situazione prendendo in considerazione solamente gli impianti fotovoltaici di taglia medio-piccola (inferiore a 20 kWp), che molto verosimilmente sono il risultato di iniziative non di tipo industriale. In tal caso è infatti Cuneo al primo posto, seguita da Asti ed Alessandria, mentre Torino deve accontentarsi solo della settima posizione.
Il solare termico, tuttavia, seppur in forte espansione, ancora non è una tecnologia che riesce a soddisfare parti importanti della richiesta delle famiglie piemontesi.
Significativo il "comportamento" delle Amministrazioni Comunali il cui monitoraggio permette di comprendere, almeno in parte, la "sensibilità" che queste hanno verso un tema così importante come quello energetico ed in particolare del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Sono 25 i Comuni che vedono installazioni di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici, pari a poco più del 3% dei Comuni del Fotovoltaico, tra questi il più virtuoso è Venaria, seguono Settimo torinese e Valenza (Al). Sono invece 18 quelli che hanno puntato sul solare termico per le proprie strutture comunali, tra questi: Villar Pellice (TO), il Comune di Novara e quello di Asti.
Un altro indice che mette in evidenza la "sensibilità" dei Comuni verso i temi energetici del risparmio e delle fonti rinnovabili è quello dell’approvazione di Regolamenti Edilizi che incrementano tramite l’obbligo di fonti rinnovabili, l’utilizzo di queste tecnologie, sia per quanto riguarda l’edilizia domestica che quella industriale.
Appaiono in crescita anche le altre fonti rinnovabili: i Comuni dell’eolico in Piemonte sono 5, concentrati tra la Provincia di Cuneo e Torino, anche se l’unico ad avere un vero e proprio parco eolico è Garessio (CN).
Sono 49 i Comuni della geotermia, mentre sono164 i centri caratterizzati dalla presenza di impianti mini idroelettrici e158 quelli della biomassa e del biogas il più grande dei quali, per potenza, è quello di Torino con 14 MWe installati.
Infine, e non per importanza è presentata, nel dossier, la tecnologia del teleriscaldamento, i cui vantaggi sono molteplici e vanno dal maggior grado di efficienza degli impianti rispetto a quelli domestici, alla riduzione dei gas di scarico inquinanti alla riduzione dei costi in bolletta.
Le centrali possono essere alimentate con diversi combustibili, dalle biomasse rinnovabili alla geotermia, agli impianti fossili tradizionali, ai rifiuti.