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Lavoro, strade e sanità. O la Valdicecina muore

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Sindaci e cittadini lanciano di nuovo il grido di allarme e un appello alla Regione e al governo: la crisi morde, se non si interviene sarà la fine

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Alessandra Siotto

Quel territorio dove c’è il vapore che da tutto il mondo vengono a studiare, dove c’è il sale più puro d’italia, l’acqua, l’aria buona. Dove c’è la cultura, la storia che non finisce mai di stupire con la recente scoperta di un anfiteatro romano a Volterra. Quel territorio, se non si interviene presto, ora rischia di morire, svuotato del lavoro, delle strade, dei servizi e quindi dei suoi abitanti. Privato del futuro.

E’ questo il messaggio che passa dall’assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera, 10 agosto, a Saline di Volterra sulla vertenza Smith, che ha aperto tre mesi fa una voragine nella Valdicecina. Palare di crisi è poco perchè alla vicenda della fabbrica di scalpelli ora si aggiunge quella della ex salina di Stato: ci sono altri 40 posti di lavoro a rischio.

Neanche un mese fa, era il 15 luglio, i sindaci di Volterra, Pomarance, Castelnuovo, Monteverdi e Montecatini si erano incatenati simbolicamente proprio per richiamare l’attenzione sui problemi della Valdicecina. Ora si pensa ad una grande mobilitazione, come emerso dall’incontro di ieri al quale hanno partecipato numerosi cittadini, ma la prossima occasione per far sentire la voce del territorio sarà intanto il Consiglio comunale aperto di zona che si terrà a settembre a Volterra.

"In Valdicecina la crisi è arrivata ora, una crisi mondiale che ha colpito per prima Saline – ha detto il sindaco di Pomarance Loris Martignoni ieri sera – Purtroppo non c’è solo la Smith, ci sono la Salina e la Chimica di Larderello che viene chiamata ora ad un impegno di consuntivo e che da circa un anno, anno e mezzo ristagna".
Il problema principale sembra quello delle realtà industriali storiche che ora sono in sofferenza, in un’area dove le alternative non ci sono, come ha sintetizzato il sindaco di Montecatini Sandro Cerri: "serve che qualcuno investa, non sono più sufficienti le aziende che per decenni hanno creato nel territorio sviluppo e sicurezza". "Dobbiamo lavorare per creare le condizioni affinchè le imprese siano interessate ad investire qui – ha aggiunto – per portare sviluppo e lavoro".
"Alcuni sono problemi che solleviamo da molto tempo e sui quali abbiamo lavorato da sempre – ha spiegato il sindaco di Volterra Marco Buselli – come le royalties Solvay, il gap infrastrutturale, la Salina, i tagli all’ospedale, in un territorio fragilissimo che se non si interviene morirà. Chiediamo da tempo uno studio sull’attrattività dell’area, ma di fatto una politica industriale non è mai stata fatta". 

Tante le questioni sul tavolo, dalla moratoria per la geotermia all’ospedale di Volterra passando per il tavolo al Mise per la Smith, ma i sindaci sembrano avere le idee chiare e sono compatti nel voler rilanciare la zona. Lavoro, strade e sanità territoriale, come invocano anche i cittadini.

"La crisi va guardata nel complesso, ci vuole una attenzione forte sulla Valdicecina – ha detto Buselli – ora c’è la necessità di affrontarlo davvero questo accordo di territorio per lo sviluppo. Ci sono cose di cui si parla dal protocollo ponte. Noi sindaci più di così la politica industriale sul territorio non la possiamo fare, serve una regia forte da parte della Regione e del governo sulle aree interne e meno sviluppate".

"Ce l’abbiamo un modello di territorio che ora va applicato – ha detto Martignoni – abbiamo bisogno di essere attrattivi di imprese, ma abbiamo necessità di un diverso modello di sviluppo socio economico che riguardi l’intera valdicecina". "E’ chiaro che con la crisi è difficile essere attrattivi – ha aggiunto –  la situazione è difficile a livello industriale: per questo serve un’opera importante di chi quest’opera ha la forza di realizzarla".

L’appello, quindi, a Regione e Governo. "I progetti ce li abbiamo chiari e siamo uniti  – ha spiegato Buselli – il Consiglio comunale aperto sarà una occasione importante per sollevare i nostri problemi e il teatro dovrà traboccare perchè non si parla solo di 78, 114 o 193 posti di lavoro, ma di una condanna a morte per tutto il territorio. In quella occasione la politica dovrà sentire tutto il peso della propria responsabilità"

Si chiede quindi attenzione per la Valdicecina. "Il progetto complessivo c’è, bisogna metterlo in atto, lavorando tutti insieme su un sistema – ha detto Martignoni – Chiederemo a Rossi un impegno per il territorio. Tutta la politica ci deve aiutare e noi lavoreremo. L’impegno che ci prendiamo è di stare insieme e di trovare soluzioni per uno sviluppo complessivo della zona".