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Fotovoltaico: caldo record, ma si produce meno energia

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Si potrebbe pensare che con il caldo siano favoriti i produttori di energia solare. E invece no. Lo spiegano da Avvenia, illustrando come la produzione sia per giunta diminuita del 10%.

Fonte: key4biz.it

Autore: Anna Tita Gallo

TEMPERATURE RECORD – “L’estremo calore ha infatti un effetto perturbatore sull’efficienza delle celle solari e, nonostante la presenza costante di un sole rovente, i pannelli alla fine producono di meno”, dice Giovanni Campaniello, ingegnere, specializzato in efficientamento energetico e fondatore e amministratore unico di Avvenia. In molte località sono stati registrati picchi di 40°C e oltre, sommati all’alto tasso di umidità che ha reso il clima insopportabile, con temperature di 8 gradi al di sopra della norma stagionale: secondo le stime di Avvenia, tutto questo ha portato a una riduzione del 10% nella produzione di elettricità solare.

MENO ENERGIA – Perché questo scenario? Innanzitutto va considerato il problema del surriscaldamento interno dei pannelli fotovoltaici. Si aggiunge poi l’effetto della foschia nell’atmosfera. I primi giorni di eccessivo caldo rendono l’aria più secca, quelli seguenti provocano una forte evaporazione d’acqua e si forma così una foschia che riduce il livello di soleggiamento.

NON VALE SOLO PER IL FOTOVOLTAICO – Le ondate di calore eccessivo, tuttavia, frenano anche la produzione di elettricità di origine nucleare. I sistemi di raffreddamento delle centrali atomiche utilizzano infatti l’acqua e, se le temperature dell’acqua presente nelle risorse naturali sono troppo elevate, le centrali si vedono costrette a ridurre la produzione rispetto al pieno regime.

SOLUZIONI – Lo stesso Campaniello spiega come invertire la rotta: occorre puntare di più sull’efficientamento energetico. Ma come mai non accade sempre? Il comunicato di Avvenia lo spiega così:

“A volte l’investimento stesso in rinnovabili distrae dal vero obiettivo che è quello di razionalizzare i consumi – eliminando gli sprechi e le inefficienze – e non consumare allo stesso modo qualcosa di diversamente prodotto”.