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«Foglie», il futuro del bosco

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Un filiera che è sviluppo

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Nicola Ciuffoletti

In Amiata anche il settore del legno ha sentito la crisi economica, il settore intende però tirar su la testa e ripartire, così il consorzio forestale dell’Amiata è ad oggi capofila di un Pif, cioè di un insieme di progetti di filiera del bosco, del legno e dell’energia, per ottenere finanziamenti a fondo perduto da destinare alle aziende e agli artigiani intenzionati a farne parte. Alla presenza di circa 30 professionisti del settore boschivo, si è svolto in sala Cred un incontro informativo su questo importante progetto dove il consorzio forestale ha potuto illustrare ai presenti le misure del nuovo Pif. «Il consorzio forestale dell’Amiata intende presentare un Pif sul bando multimisura per progetti integrati di filiera forestale, legno ed energia che ha come acronimo Foglie – spiega Giovanni Alessandri, esperto nel settore – cioè filiera organizzata del gruppo legname innovativo ed energia. Il consorzio si pone in questa fase come capofila del Pif poiché è impegnato da molti anni nel settore della selvicoltura e nella sua valorizzazione. I pif rappresentano uno straordinario strumento per i territori montani e rurali, per mettere a sistema filiere produttive, spesso non prioritarie. Il Pif Foglie vuole essere un programma quadro organizzato e integrato di progetti forestali e agri-energetici». Nello specifico, ad ogni soggetto che aderirà ai progetti saranno destinati finanziamenti a fondo perduto, pari al 40 per cento dell’investimento di ogni singolo artigiano. I finanziamenti sono aperti a tutti i settori all’interno di questa filiera: «ad esempio per l’acquisto di mezzi, per la ristrutturazione e il rifacimento di strutture, fino alla realizzazione di centrali a biomasse – continua Alessandri –. Proprio le centrali a biomasse in Amiata, sia di tipo aziendale ma anche degli impianti di produzione di energia, nonostante il settore boschivo sia un’importante fetta del mercato, sono praticamente assenti». L’Amiata è una montagna molto boscata che partendo dalla parte più alta fino a giungere a valle possiede castagno, faggio, e poi leccio fino a querce, legna dunque per la lavorazione e per la combustione ma le dinamiche economiche che investono il settore hanno portato un calo della produzione di legname. «E’ un settore molto fluttuante, poiché il suo andamento è determinato tra i tanti fattori anche dalle condizioni meteo – spiega Alessandri –. Un inverno mite non permette la vendita di molta legna, oppure come è accaduto di recente quando il forte vento ha abbattuto molte piante, ci troviamo ad avere molta legna, più della richiesta».