Home Cosvig Smith: «Ci sono proposte per gli esuberi»

Smith: «Ci sono proposte per gli esuberi»

384
0
CONDIVIDI

Fonte: La Nazione, Cronaca di Livorno

Autore: Ilenia Pistolesi

Parte direttamente dalle stanze dei bottoni del ministero dello sviluppo economico il percorso per tentare di ricollocare i 114 ex dipendenti di Smith Bits, rimasti fuori dai giochi dopo il pesante piano tagli presentato dall’amministratore delegato del gruppo, Giuseppe Muzzi. Il primo nodo cruciale emerso dal faccia a faccia capitolino guarda alla possibilità di sfruttare sinergie industriali fra Eni, Enel ed il colosso a stelle strisce Schlumberger (che ha inglobato nella propria orbita lo stabilimento degli scalpelli di via Traversa dal 2010), in particolare nel campo dei servizi qualificati. «E’ emersa la disponibilità delle imprese a studiare alcune proposte – fa sapere la Regione – ed altrettanta disponibilità delle istituzioni coinvolte, ossia governo, ministero e regione, a ragionare di possibili supporti, che andranno dalla formazione del personale fino all’insediamento di nuove attività, passando per gli aspetti di ricerca e di sviluppo». All’attesissimo summit, convocato dal Mise sulle stesse richieste formulate dal governatore Enrico Rossi, erano presenti, oltre allo stesso presidente toscano, i rappresentanti del ministero, di Eni, Enel e Schlumberger. «Un’iniziativa del genere, per la quale ringrazio il governo ed il ministero competente, in Italia non avviene quasi mai – è il commento che arriva da Rossi – in passato si è spesso puntato a soluzioni assistenzialistiche, che poi hanno scaricato sui lavoratori la loro non sostenibilità. Quello a Roma è un tentativo di combinare le opportunità di un territorio con gli interessi e le capacità di grandi gruppi industriali». I partecipanti al tavolo si sono dati appuntamento per l’inizio di settembre: per il prossimo incontro le imprese si sono impegnate a presentare nuove proposte per riassorbire i dipendenti in esubero, a fronte delle quali Regione e governo illustreranno il quadro degli incentivi e degli strumenti di sostegno pubblico. Si chiude così, almeno per il momento, la prima parte di una vertenza che ha scatenato una mobilitazione senza precedenti in Valdicecina. Dall’annuncio dei licenziamenti collettivi, piombato sulla fabbrica di Saline come un fulmine a ciel sereno lo scorso fine aprile, fino ad arrivare, dopo una lotta combattuta con le unghie e con i denti dagli stessi operai, dai sindacati e dalle istituzioni, a strappare la salvezza per 78 dipendenti. Chiaro, ora si spalanca una fase altrettanto delicata, e che dovrà riaccendere le speranze per i 114 lavoratori messi alla porta.