Si tratta in altre parole della frazione minima d’elettricità imposta alla nazione che deve essere prodotta per mezzo delle fonti rinnovabili.
Per le associazioni in questione, rappresentati il comparto industriale delle Green Energy degli States, sarebbe la mossa giusta per stimolare la crescita economica e occupazionale a livello nazionale, soprattutto in momento particolare come questo in cui la Cina si sta espandendo velocemente nel settore, scalzando vecchi leader del mercato.
Sono attualmente 30 i paesi nel mondo – gigante asiatico e Unione Eropea compresi – e 29 stati ‘stelle e strisce’ ad avere ambiziosi obiettivi sulle rinnovabili stabiliti dalla normativa energetica interna.
In tal senso il presidente Barack Obama ha sollecitato una norma nazionale che imponga il target del25 per cento di energia rinnovabile entro il 2025, ma sulla situazione finora non si è ottenuto nessun progresso. I direttori delle organizzazioni chiedono inoltre una proroga degli incentivi fiscali, pur elogiando il continuo sostegno al settore ricevuto con il pacchetto di stimoli economici.