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La Smith non ricorrerà alle vie legali

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«Le denunce sono a titolo personale»

Fonte: La Nazione, Cronaca di Pisa

Autore: Ilenia Pistolesi

«DA PARTE dell’azienda, non è scattata alcuna denuncia nei confronti dei dipendenti per i fatti accaduti lo scorso 12 giugno». La precisazione arriva direttamente dall’amministratore delegato di Smith Bits Giuseppe Muzzi, dopo le denunce che ora pesano sulla testa di un gruppetto di lavoratori della fabbrica degli scalpelli per la contestazione nata fuori dai cancelli e nel cuore di Saline, e che ha visto coinvolti alcuni dirigenti Smith.

«LE DENUNCE sono a titolo personale – spiega ancora l’ad Muzzi – e chi ha deciso di fare denuncia, deciderà se ritirarla o meno». Per quanto riguarda la possibilità di una marcia indietro nelle denunce durante la stipula dell’atto di conciliazione con l’azienda per la buona uscita, l’amministratore delegato precisa che «questa parte non è integrante nell’accordo. Ripeto, si tratta di denunce fatte a titolo personale». La contestazione. Lo scorso 12 giugno l’azienda decreta la messa in libertà (tutti a casa, senza riscuotere un euro), per la quasi totalità dei dipendenti. Decisione maturata per il blocco delle merci in uscita. In una giornata convulsa, scandita anche dalla negazione dei pasti mensa (gettati nell’immondizia) da parte della dirigenza aziendale, esplode la rabbia operaia. E la tensione schizza alle stelle all’uscita dalla fabbrica dei dirigenti Mauro Marchi e Claudiano Porciani e dell’ingegnere Simone Pallesi. Da quanto appreso, le denunce sarebbero in tutto cinque, sporte sicuramente dallo stesso capo del personale Marchi. Ed in queste ore al cardiopalma, nell’attesa di sapere chi entrerà di diritto nella lista dei 78 dipendenti che rimarranno a lavoro e in quella dei 25 ammessi a rotazione, arriva una buona notizia.

I CAROTAGGI effettuati per rilevare l’eventuale presenza di subsidenze o camini di collasso a ridosso dello stabilimento, hanno dato esito negativo. Ma gli occhi restano ben puntati su Roma. Aspettando l’avvio dei lavori del tavolo ministeriale, confermato per il 29 luglio, con Schlumberger, Eni, Enel e Regione per sbrogliare la matassa dei 114 dipendenti rimasti fuori dai giochi. Poi dovrebbe essere convocato, a ruota, anche il consiglio comunale aperto a Volterra.

«E’ necessario non mollare la presa – dice il sindaco Marco Buselli – i 78 posti di lavoro sono sì un punto di partenza, ma dobbiamo costruire ipotesi serie per chi è rimasto fuori, tra l’altro manodopera specializzata che ha bisogno di risposte concrete».