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Smith: denunce in arrivo per le offese al dirigente

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Ma le accuse decadono per chi accetta la mobilità volontaria e lascia l’azienda. Si prepara la lista di chi resta al lavoro e c’è chi contesta i criteri delle scelte

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Denunce agli operai, da parte della Smith Bits, per la contestazione subita dal capo del personale, Mauro Marchi, che fu bersagliato di offese e di uova sull’auto alcune settimane fa. L’azienda si è mossa con la questura di Pisa e le denunce sono scattate con l’utilizzo dei filmati realizzati dagli agenti del commissariato di Volterra presenti al presidio davanti alla fabbrica e nel centro di Saline di Volterra, i luoghi della contestazione a Marchi. Ma le stesse denunce decadono al momento della firma per la messa in mobilità volontaria, come spiegato dal segretario provinciale della Fiom Cgil, Marcello Franchi, a uno dei dipendenti che già ieri ha firmato per lasciare la Smith. Proprio mentre si sta preparando la già ribattezzata “lista della vergogna” che delinea chi rimane al lavoro e chi invece va in cassa integrazione straordinaria. «Quando sono andato a chiedere la documentazione per la messa in mobilità volontaria – ha spiegato Angelo Tani, uno degli ormai ex lavoratori dell’azienda di scalpelli per perforazioni petrolifere – Franchi ha chiesto a Marchi se la vicenda della denuncia sarebbe decaduta. Il capo del personale ha risposto affermativamente, ma io sono caduto dalle nuvole. Non sapevo niente della denuncia, così come molti miei colleghi. Per chi lascia l’azienda la denuncia, quindi, decade. Ma tra i 78 che resteranno al lavoro ci sarà sicuramente chi quel giorno della contestazione si è esposto ed è stato denunciato. E non credo che avrà vita facile dentro lo stabilimento con quella spada di Damocle sulla testa». Tani è tra quelli più arrabbiati per come sono andate a finire le cose. Anche rispetto alla lista di chi resta al lavoro e chi no. «E’ una lista della vergogna – dice Tani – perché tra i 78 che resteranno alla Smith ci sono persone a cui mancano due anni alla pensione, mentre altri che hanno gravi difficoltà economiche dovranno stare a casa. Ci sono casi di uomini monoreddito, o perché separati o perché le mogli non lavorano, che non potranno contare più su nessuno stipendio, anche se potranno prendere la buonuscita. Avevamo chiesto un gesto di dignità umana ai due Rsu che saranno inclusi tra i 78, affinché lasciassero il loro posto ad altri con problemi. Tanto le vicende sindacali si possono seguire anche da fuori. Senza però ottenere atti concreti». L’operaio parla dopo la sua ultima assemblea all’interno della Smith, in cui i sindacati hanno illustrato l’accordo definitivo, aggiungendo anche “la vittoria” del mantenimento della mensa e non più il buono pasto da cinque euro e spiccioli che l’azienda voleva introdurre. Un’apertura che ridurrà il menù e aumenterà il costo del pranzo per i lavoratori rispetto ai 70 centesimi che hanno pagato finora.