Geotermia, Antonelli parla del futuro del centro di eccellenza

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    Cinque ricercatori e nuovi posti in vista

    Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

    Autore: VINICIO BIBBIANI



    POMARANCE. Cinque ricercatori a tempo pieno, una segretaria part time e la volontà di essere un motore di sviluppo per la risorsa geotermica. Ecco alcune delle caratteristiche del Centro di eccellenza per la geotermia di Larderello che nel novembre scorso ha vissuto un cambio al vertice. Dopo che l’ex direttore operativo Fausto Batini ha rimesso il mandato, alcuni mesi fa, è adesso il giovane ingegnere, nonché assessore allo sviluppo economico del Comune Luca Antonelli a prendere, momentaneamente, le redini della situazione. Lui è coordinatore delle attività del Cegl.

    Quali i motivi delle dimissioni di Batini?

    «In realtà Batini non si è dimesso ma ha rimesso il mandato. Così il cda ha preso atto della decisione di Batini e contestualmente è stato deciso all’unanimità di affidarmi l’incarico in modo da avere l’operatività fino alla nomina di un nuovo responsabile operativo».

    Che fa il Cegl?

    «E’ nato quando il mondo poneva poca attenzione sulla geotermia e voleva essere un motore di sviluppo di questa risorsa. Oggi lo scenario è cambiato e su questo settore c’è molta attenzione anche da parte dei governi centrali che hanno deciso di investire risorse finanziando molti progetti di ricerca e sfruttamento.

    Stiamo inoltre assistendo ad una variazione delle leggi che regolano il settore; al momento sono allo studio sia l’atteso decreto attuativo della legge 99/09 che le norme Uni-Cti deputate a regolamentare anche le pompe di calore geotermiche. In questo panorama riteniamo indispensabile la presenza di un centro che possa dare un concreto e qualificato supporto alle iniziative di sviluppo in materia».

    È cambiato qualcosa da che si è assunto lei la direzione?

    «Abbiamo rifocalizzato il ruolo del centro condividendolo con tutti i membri dell’Ats e la Regione ha riconfermato il Cegl come ente di supporto nei temi specifici. Non nascondo che credevo più semplice promuovere la politica del Comune all’interno del centro, partendo dal mio ruolo di assessore».

    Resterà in carica lei o si pensa ad un nuovo incarico?

    «Auspico quanto prima che al centro venga nominato un responsabile operativo esclusivamente dedicato».

    Quale costo ha questa attività e quante persone ci lavorano?

    «Non lo chiamerei costo, ma piuttosto un investimento che il Comune ha fatto per cercare di dare nuovo impulso alle attività produttive e creare nuovi posti di lavoro. Il centro ha un fondo di dotazione per coprire le spese di start up, ma la maggior parte dei costi sono stati sostenuti con bandi vinti dal centro e dai componenti dell’Ats. Attualmente nel centro sono impegnati cinque ricercatori a tempo pieno ed una segretaria part-time; i contratti sono del tipo a progetto e sono stati rinnovati da qualche giorno per ulteriori 6 mesi. Ritengo possibili nuove assunzioni solo nel caso che il centro acquisisca nuove commesse»,

    Come amministratore che ne pensa dell’eolico?

    «Non sono contrario a priori ma credo che la decisione debba essere condivisa con le popolazioni residenti nel territorio destinato ad ospitare gli impianti. Sicuramente, visti gli incentivi, sono un buon investimento per il proponente, ma il territorio ne paga un impatto ambientale importante e non percepisce un aumento di occupazione. Mi sento di aggiungere che tecnicamente non mi piacciono molto perché essendo una fonte non programmabile contribuiscono ad indebolire il sistema elettrico nazionale».