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EXPO 2015: l’altra economia nei monti toscani. Sabato scorso il Seminario “la filiera della castagna nei territori geotermici”

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Storia, tradizioni, economia e nuove criticità raccontate dai protagonisti

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

La castagna è un altro dei fili rossi che uniscono tutto il territorio, da Volterra all’Amiata”, ha detto Loredana Torsello di Cosvig, introducendo il seminario sul tema “La filiera della castagna nei territori geotermici” che si è svolto sabato scorso 20 Giugno al FuoriExpo di Milano.

Un territorio che” ha continuato “ha obiettivi comuni e può sviluppare strumenti comuni”

A Nicola Verruzzi Sindaco di Montieri (GR) il compito di aprire i lavori, innanzitutto con una panoramica del territorio.

L’abbandono dei territori originari, delle campagne e dei vecchi mestieri” ha detto “produce sovrappopolazione nelle città e spopolamento nelle zone rurali, con conseguenze gravi sia per le persone (disoccupazione, carenza di servizi) che per la natura (frane e smottamenti)”.

Nelle nostre aree esiste, attraverso la risorsa geotermica, l’opportunità di usare la risorsa energetica per sviluppare una imprenditoria alternativa, e anche un nuovo spirito di iniziativa più etico e sostenibile, attualmente schiacciato dal mito del posto fisso in fabbriche, industrie o miniere”.

E proprio la castagna, simbolo -insieme alle miniere- degli ultimi 200 anni di storia di Montieri, può essere un punto di partenza. Ci sono, infatti, 1134 ettari di castagneto in stato di semi abbandono. “E’ necessario intervenire su quasi il 70% del patrimonio boschivo del Comune” prosegue il Sindaco, “L’amministrazione si è impegnata nel progetto di recupero insieme all’Associazione per la valorizzazione della castagna dell’alta Maremma, attraverso il monitoraggio e mappatura, la richiesta sollecito di intervento ai proprietari di particelle boschive in stato di abbandono, l’erogazione di finanziamenti ed il lavoro educativo per salvare l’esistente”. Una opportunità quindi.

E proprio l’Associazione valorizzazione castagna alta Maremma, con Mario Cancelli ha voluto ricordare il ruolo della castagna nella storia. “Già 2000 anni fa gli uomini usavano le castagne per alimentazione e palificazione. Il castagno più antico ha una circonferenza di oltre 60 metri e un’età stimata tra i 2000 e 2500anni. I romani lo tenevano in grande considerazione”.

Negli anni di carestie e pestilenze del ‘300 il castagno diventò l’albero del pane” racconta Cancelli, “perché chi l’aveva poteva sfamarsi e alimentare anche gli animali. Nel ‘400 la Lombardia esportava castagne fino nel nord Europa; sempre in quel periodo inizia la storia della produzione della farina. Fino agli anni ’50 c’è stata una grande diffusione, poi il boom ha allontanato la gente dai boschi e dalle produzioni e coltivazioni del castagno”.

Una coltivazione e una tradizione millenaria messa in pericolo dal cinipede, parassita cinese che costituisce una delle maggiori minacce.

Quest’anno abbiamo raccolto dai cittadini circa 18.000 euro di fondi per lanciare il “torimus”, l’insetto buono antagonista del parassita cinese cinipide che uccide gli alberi, ma un grosso problema è costituito anche dal taglio sconsiderato e non regolamentato dei boschi di castagni, per produrre cippato”.

Eppure, il ruolo della castagna non è relegato ad un glorioso passato remoto, ma può essere punto di partenza per un nuovo corso. A parlarne Andrea Montomoli, imprenditore e titolare del panificio di Boccheggiano (GR): “Quando abbiamo cominciato, 15 anni fa, abbiamo ristrutturato un seccatoio e raccolto solo 8 quintali di castagne, mentre oggi siamo in grado di lavorarne 5 volte di più!”. Nel panificio si sperimenta la lavorazione della farina di castagna, usandola nel pane, nel panforte, nei biscotti, ecc. Dà lavoro a 8 persone, producendo alimenti dal sapore completamente diverso rispetto a quelli commerciali, “anche perché sono necessari 40-45 giorni di essiccazione al calore del fuoco (i forni commerciali ventilati impiegano 8-10 giorni) e una macinatura a freddo” ricorda orgoglioso Montomoli.

Dopo il seminario, l’approfondimento sulla filiera della castagna è passato agli specialisti dei fornelli. Alle 12.00 si è tenuto lo showcooking/Degustazione: "La Farina di Castagne" grazie alla collaborazione del ristorante La Ciottolona di Boccheggiano. Protagonisti gli Gnocchetti di castagna con Prugnoli e Scamerita di Cinta senese.